Il modo migliore per educare le persone è cominciare fin da quando sono piccole.
Un adulto non apprende e non viene influenzato così tanto come un bambino.
Ecco che allora ai bambini vivaci, quelli che saltano, che non vogliono mangiare le verdure, che non vanno bene a scuola perché preferiscono rotolarsi nei prati o giocare indefinitamente con i videogiochi, ecco che, dicevo, viene loro diagnosticata una gravissima malattia da cui è necessario guarire assolutamente, il più in fretta possibile, perché non abbiano conseguenze da adulti.
Peccato, però, che questa simpatica malattia, l’ADHD, che secondo illustri luminari è una malattia reale, e Peste! a chi dice il contrario, Peste! a chi dice che è un malanno immaginario costruito ad hoc dai medici e dagli psichiatri per fornire “carne fresca” al mercato del medicinale.
Sì, perché la cura principale per trattare un bambino iperattivo, che ha voglia di fare, che non sa come incanalare le proprie energie e tende quindi ad avere comportamenti eccessivi, che non riesce (strano) a stare cinque ore di fila seduto a un banco e zitto, ecco, l’unica cura è il miracoloso Ritanil (e simili), il mitico metilfenidato, che dei bellissimi effetti sui cervelli dei bambini, tali da farli tornare composti, ubbidienti, silenziosi, diligenti.
I problemi, come al solito, sono tanti. Il fatto che non ci sia tempo per cercare di risolvere con calma il disagio di un bambino e che sia molto meglio passare alla cura farmacologica. Forse sarebbe il caso di dire che fino al 1989 il Ritanil era stato ritirato dal mercato italiano e inserito nella classe di medicinali-stupefacenti. Ma poi si sono recentemente accorti che non si poteva fare a meno di venderlo. E quale modo migliore di convincere un genitore che suo figlio è malato e va curato, va aiutato, e che c’è un ottimo modo per farlo?
Qualcuno che si oppone a questo regime della Novartis, la casa produttrice del Ritanil , (e di chi la asseconda) c’è. Un esempio è Giù Le Mani Dai Bambini, associazione che cerca di mostrare i pro ma soprattutto i contro delle terapie farmacologiche assolutamente inutili (nel caso di malattie assolutamente inventate come l’ADHD) e sensibilizzano sul fatto che a volte (ma forse sempre) il farmaco non è la via, ma un semplice anestetico per il cervello.
Quindi evitiamo di dare ai bambini medicinali (nelle cui controindicazioni è compreso il decesso, sì, il decesso) ed evitiamo di creare una generazione farmaco-dipendente fin dalla scuola elementare.
Però come sempre lo strapotere di una casta che “ne sa più di te” (i medici) e che è in grado di imporci la sua conoscenza per il “nostro bene” non è facile da combattere.
Almeno proviamoci, però.
Queste cose si sanno da tempo, le lobby farmaceutiche manipolano medici e luminari. Ultimo caso l’ex ministro Sirchia scagliatosi contro polenta e cibi biologici.
Dal dottorino di provincia al luminare ricevono tutti i loro bei regaloni…
Poi chissa’ perche’ il mio medico mi prescrive sempre lo stesso antibiotico della “FAMOSA CASA FARMACEUTICA” che io abbia mal di testa, febbre, o una ciste.
Misteri della fede…
A questo proposito segnalo una divertente ricerca riportata in un trafiletto di Focus di questo mese: un recente studio avrebbe affermato che ogni ora giornaliera passata davanti alla tv nel periodo antecedente ai 4 anni provoca nel bambino un 10% di ADHD permanente.
Premesso che per comprendere quanto non sia salutare lasciare un infante davanti a Bruno Vespa non c’era bisogno di uno scienziato, ecco che il cerchio si chiude: si scarica la colpa sulla tv (ma solo perché navigare su internet sotto i 4 anni è meno verosimile) per avere una causa moderna ad un malessere moderno.