Il Tetano – 24 giorni di vera vita

Se per caso da qui ai prossimo 24 giorni scompaio è perché ha vinto il Tetano.
Oggi non sapevo che fare e visto che odio la domenica e ho deciso di dare un tono al tutto, mi sono infilata un chiodo nel piede. Chiodo arrugginito attaccato a asse di legno lurida e marcia con calcinacci e polvere e terra.
Leggi: Tetano.
Vado in ospedale e l’infermiera più grassa del mondo mi dice che se non ricordo quando ho fatto l’ultimo richiamo, mi deve fare le temibili IMMUNOGLOBULINE, che mi salvano sicuramente dal rischio Tetano ma mi espongono a Epatiti di vario genere, AIDS e a tutto il parco malattie-sanguinamente-trasmissibili.
Voglio dire.
Ero tranquillissima, io. Sono arrivata lì sorridendo e saltellando. Voi non dovreste INCREMENTARE la mia angoscia, dovreste tranquillizzarmi, farmi le coccole e dirmi che andrà  tutto bene. Non che prenderò L’AIDS da un pezzo di ferro.
Comunque. Ho discusso venti minuti cercando di capire se potevo fare solo il richiamo al vaccino invece di prendere sangue altrui. Ma loro il richiamo non ce l’hanno (sì, in OSPEDALE non hanno il richiamo per il Tetano) e quindi spingevano per farmi prendere l’Epatite & Co.
Ho tenuto duro e domani vado al distretto sanitario (anche dopo aver letto questo) piangendo e supplicandoli di non farmi morire di Tetano e, nello stesso tempo, di non infettarmi con malattie sessualmente trasmissibili.
Altrimenti tornerò a testa bassa dalla cicciona in ospedale e le dirò che sono pronta a morire. Che palle.
Nel frattempo, però, visto che è partito questo conto alla rovescia virtuale verso la mia morte prossima ventura, mi sono decisa a fare un elenco delle cose importanti che devo fare nei prossimi 24 giorni, prima che il virus ovuli, si riproduca, inoculi e l’ultima parola senza la O.
In ordine sparso, come mi gira.

Rivedere una persona che so e dormire insieme e dirgli “Fanculo l’orsetto” e ridere perché una volta da piccolo ha detto a un barista pugliese della Sacra Corona Unita: “Gli affari vanno maluccio, eh?”
– Salire un’altra volta sul tetto del Duomo in una di quelle bellissime giornate che ogni tanto anche Milano elargisce
Comprare il Nintendo DS e giocare via Wireless Lan con Paolo Ruffino a Bologna
– Andare a mangiare al ristorante eritreo, con mani, carne, buone chiacchiere e tutto il resto
Dire a Matteo che Costa & Nolan (“finalmente”, come scrivono loro stessi nella lettera) mi pagano
Rivedere Old Boy
Giocare a Shadow of the Colossus
– Giocare a MGS2 e capire perché può cambiarti la vita
Prendere il regalo di compleanno ad Alice. Possibilmente una cosa brutta e pacchiana, ma che mi farà  ricordare per sempre
Finire il saggio per il King’s College di Londra. Io non ci sarò, ma il mio pensiero sì
Scrivere almeno qualche lettera del Fuggiasco dei Racconti di Torino. Le opere incompiute sono sempre le migliori
Ubriacarmi con Max e parlare di Corvi Vetero Marxisti e della scoperta dell’amore
Ubriacarmi anche con Paolo, se magari non è troppo stanco e arrabbiato con me. O troppo deluso. O se non si sente lontano
Farmi una gustosa chiacchierata con Nemesis, che ci sono troppe cose in sospeso e gli devo un GRAZIE grande così, per quella sera di merda in cui ero stupida
Depilarmi. O forse no. Tanto voglio essere cremata, quindi…
– Rileggermi l’ultimo capitolo dell’Ulisse di Joyce in inglese finché non credo di averne capito almeno un decimo. E rileggermi soprattutto la parte che recita: “… yes when I put the rose in my hair like the Andalusian girls used or shall I wear a red yes and how he kissed me under the Moorish wall and I thought well as well him as another and then I asked him with my eyes to ask again yes and then he asked me would I yes to say yes my mountain flower and first I put my arms around him yes and drew him down to me so he could feel my breasts all perfume yes and his heart was going like mad and yes I said yes I will Yes.”
– Fare fare outing a mio padre, ma davvero, e capire che diavolo ha che non va, da tutta la vita, e che non dice a nessuno
– Scoprire con mia sorella il segreto del sugo della nonna, che sembrava normale ma creava assuefazione ed era buonissimo
Leggermi un bel libro, uno di quelli che ti cambiano la vita. Anche se sto per morire
– Restituire i numeri di Ushio e Tora a Natan, che anche se dice di no, prima di morire mi vorrà  rivedere
Andare al mare, un mare qualunque, e vedere l’alba. Anche da sola va bene

Se mi viene in mente altro aggiungo.

Intanto, però, mi rendo conto che venerdì dovrò andare a fare Rafting su un fiume scosceso e pericoloso con Paolo, Max e Fede. Quindi forse non ho nemmeno 24 giorni di vita, ma solo 4. Bah, almeno mi risparmierò l’agonia della malattia. E verrò divorata dai pesci del Ticino. Mioddio che fine trash.
Comunque, pensavo che sarei stata angosciata, stanotte. Invece mi sento fortunata. Con la consapevolezza dell’orologio e del calendario che ci segnano il corpo, e con qualche piccola cosa da fare nel mentre.

“Neanche di mosca che ha l’ali distese è così repentino lo scarto”
Non è poi così male essere umani.

2 thoughts on “Il Tetano – 24 giorni di vera vita

  1. Avendo desiderio anch’io di morire di tetano (ahimè il rischio è un pò basso = un centinaio di caso l’anno, mi domandavo se sei finita in questo rischio dopo che la sganasciata cicciona ti ha fatto praticamente pensare di esserci in pieno. Secondo me, se non risponderai a questa mail, è probabile che altre popolazioni stiano aggredendo e, nutrendosi facendo scempio del tuo corpo, stiano ingrassando come la cicciona. Ma mi sembra di vedere dai tuoi blog mensili che l’ultimo da te scritto sia datato giugno 2007. Dunque quelle popolazioni per ora fanno la fame e ne avranno da attendere.
    Ho beccato il tuo blog smanettando qui e là alla ricerca di conforti per il mio piede che ieri (non sapendo di te) ha fatto la stessa esperienza, cioè quanto si gode a bucarsi un piede con un chiodazzo. La mia esperienza post-foratura, qui a Genova, mi ha portato all’ospedale di GE Pontedecimo dove la dizione di Pronto Soccorso è stata sostituita da “posto di primo intervento”. Infatti dopo il primo hanno chiuso. Alle 2103 sono giunto sulla porta di questo fatidico posto senza che alcuna indicazione lo indicasse. La porta era, of course (= di corsa) rigidamente chiusa con una in-paziente rimasta fuori. Una fannullona, pardon una entrenausea mi dice di rivolgermi all’altro Pronto Soccorso di GE Sampierdarena (20 km), già a me & soci di famiglia arcinoto per altre “tragiche vicende”. Erano le 2125 circa quando una smilzona mi ha detto più o meno le cose che han detto a te riguardo al mio futuro anteriore e prossimo.
    C’era da attendere almeno un paio di orine per essere visionato e siringato con quelle cosacce lì. Nel frattempo una signora sbraitava per l’accoglienza ricevuta da suo figlio incidentato due ore e mezzo prima e in attesa di essere “visionato” da alcuno. Figurati … Ringrazio in maniera un pò sgraziata e mi reco dall’unica farmacia sempre aperta in città. Ma lì apprendo che le immunoglobuline sono da vendersi con prescrizione medica.
    Sono qui a chiederti di munirmi dei contorti, pardon dei conforti. Tu puoi confessare??

  2. Aiuto, mi ha morsa un topo, di quelli piccoli di campagna (abito in una vecchia casa colonica), e il mio dottore mi ha IMPOSTO di fare le immunoglobuline…….
    Chi morirà prima???
    Auguri!!!
    Francesca

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