Far East 2009 – 4bia

4bia

Il bello del Far East è che ti fa ricredere, sempre e continuamente.
Parlavo dello “squallore” annunciato dell’horror day? Beh, mi sbagliavo.
Per 4bia avevo diversi pregiudizi:
1- è un film horror tailandese, brividi
2- quelle simpatiche canaglie dei veneti che mi accompagnano in questa avventura mi hanno spiegato che “forbìa” in veneto significa “pulita”. Per cui io mi immaginavo un film su dei filippini che fanno le pulizie
3- è un altro film a episodi e, dopo Takut: Faces of Fear del pomeriggio mi sentivo lievemente preoccupata

Paura eh?
E invece no.
O meglio, sì. Paura di quelle belle, da film dell’orrore che ti fa saltare e abbracciare lo sconosciuto vicino, di quelle che “tanto me l’aspetto” ma che poi alla fine non riesci a resistere e lanci un piccolo urlo effeminato sperando che nessuno ti senta.
A parte il secondo episodio (bullismo scolastico sconfitto con la magia nera che, tuttavia, non lascia vincitori), le quattro storie sono raccontate in modo veramente efficace. Come ogni buon horror, 4bia fa leva su contesti ben conosciuti ed emozioni ben note allo spettatore: la paura di una casa al buio e di un cellulare che continua a squillare, una nottata in campeggio, un volo aereo decisamente inquietante.
Le storie sono semplici ghost stories che fanno leva su situazioni e paure ben conosciute da chi guarda (inaspettati scambi di SMS con uno sconosciuto, una tranquilla notte in campeggio, un volo aereo un po’ turbolento) e, nonostante il target giovane e la semplicità  del “pacchetto”, 4bia mi ha fatto ampiamente rivalutare il cinema thailandese e, in particolare, la giornata horror del Far East Film. Come se fosse possibile avere dei dubbi 🙂

Voto: 3 su 5

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