John Doe chiude

Non posso credere che uno dei fumetti più belli degli ultimi anni, che ha saputo contrapporsi al moralismo buonista di Dylan Dog, che rievocato decenni di pop culture, ma con classe e a modo suo, che ha dipinto di colori noir, horror, da road movie e quant’altro le mie giornate e le mie nottate da tanti, tanti anni a questa parte, chiuda così, senza un preavviso (nemmeno agli autori), per ragioni sconosciute ai più.

Quindi di solito non sono il tipo da petizioni, ma questa volta sì. Sperando che quelli dell’Eura capiscano che errore stanno facendo… Non servirà  a niente, ma magari a qualcosa sì.

Qui la petizione per evitarne la chiusura!

Temo che la cosa non stia avendo molto successo. Più che altro, temo che non ci siano speranze per l’editoria (o qualsiasi iniziativa imprenditoriale e creativa) in Italia.
Che POCHEZZA.

Persepolis

Immagine da Persepolis

Persepolis, il fumetto di Marjane Satrapi: l’ho trovato una lettura illuminante (grazie a Cristina e a tutti quelli che me l’hanno ripetutamente consigliato).

Consiglio a TUTTI di leggerlo, per capire la situazione dell’Iran, come si sente la popolazione di quel paese e come, da fuori, le cose sembrano molto diverse. O forse no.

Qui trovate un breve .pdf del progetto SpreadPersepolis.com, è solo un assaggio, mentre su IBS e su Play.com trovate le versioni originali (e molto economiche).

Una delle migliori letture dell’ultimo periodo!Immagine da Persepolis

Persepolis, il fumetto di Marjane Satrapi: l’ho trovato una lettura illuminante (grazie a Cristina e a tutti quelli che me l’hanno ripetutamente consigliato).

Consiglio a TUTTI di leggerlo, per capire la situazione dell’Iran, come si sente la popolazione di quel paese e come, da fuori, le cose sembrano molto diverse. O forse no.

Qui trovate un breve .pdf del progetto SpreadPersepolis.com, è solo un assaggio, mentre su IBS e su Play.com trovate le versioni originali (e molto economiche).

Una delle migliori letture dell’ultimo periodo!

La mia amica Alice mi odia

La mia amica Alice ha deciso di odiarmi.
Forse è perché non mi ricordo mai di farle gli auguri di compleanno.
O perché la chiamo sempre “Capra” o “Cazzona”.
Non credo sia perché quando è venuta da noi al mare l’abbiamo nutrita a polpette e tè freddo tutto il tempo (che poi, anche questa è una leggenda).
Quando la invito e porta una sola birra da 33 cl. per ubriacarci certo la insulto.
E tuttora la sbeffeggio perché non sa mangiare il gambero al ristorante giapponese.
Forse mi invidia i miei bellissimi (!!!) capelli (monotonamente) lisci.
O magari non vuole sentire mio padre – e ultimamente anche mia madre – che le dicono “Ah, ma la laurea?”.

Tutto sommato, non capisco come mai mi stia evitando. Ma so che avrò tempo per fargliela pagare.
Alice: dove cazzarola sei finita?!

Tua, per sempre tua, TreBacini.

Vale

Bloomsday

“O that awful deepdown torrent O and the sea the sea crimson sometimes like fire and the glorious sunsets and the figtrees in the Alameda gardens yes and all the queer little streets and the pink and blue and yellow houses and the rosegardens and the jessamine and geraniums and cactuses and Gibraltar as a girl where I was a Flower of the mountain yes when I put the rose in my hair like the Andalusian girls used or shall I wear a red yes and how he kissed me under the Moorish wall and I thought well as well him as another and then I asked him with my eyes to ask again yes and then he asked me would I yes to say yes my mountain flower and first I put my arms around him yes and drew him down to me so he could feel my breasts all perfume yes and his heart was going like mad and yes I said yes I will Yes.”

Una delle mie ricorrenze preferite, il Bloomsday.

Oh, scherzavo, eh!

Che poi alla fine va tutto bene, eh.
Non è che son lì lì per impiccarmi.

L’ho capito quando oggi stavo per essere investita da un’auto. Mi son fermata a pensare, magari non muoio, magari divento un vegetale.
E mi sono immaginata me a forma di melanzana o di pera. E ho riso a voce alta.

E ho capito che va tutto bene, come al solito, insomma.