Far East Film 12 – La Comédie Humaine

Film un po’ spocchioso e molto pretenzioso: una sorta di “Vanzina” impegnato, uno sbrodolamento su una serie di tematiche raffazzonate e trattate “a cazzo di cane” (per usare un francesismo): la dura e solitaria vita del killer, la dura e solitaria vita dello sceneggiatore, le donne e le loro nevrosi, cos’è veramente l’amore, cos’è veramente l’amicizia, tante scuregge, cazzotti e volgarità  gratuite. Un film così fatto in Italia non l’avrei mai visto. Questo mi ha fregato perché dalla recensione e dal titolo aveva un “aspetto” più serio, salvo poi rivelarsi la solita commediola triviale che però cerca anche di insegnare qualcosa (e che quindi fa innervosire ancora di più).

Un killer professionista  si ammala e viene accudito da uno sceneggiatore solo (e brutto e fastidioso e incapace). Tra i due nasce una profonda amicizia e, insieme, maturano, crescono, superano le loro paure e trovano posto nel mondo. Il tutto condito da camicie troppo strette, pance di fuori, bava, pollici succhiati, ragazzine che pesano 40 kg e ti distruggono casa, battute omofobe, eccetera, eccetera, eccetera.

Tristezza a palate, ma la ciliegina sulla torta è la metareferenzialità  finale, per cui uno dei protagonisti prima entra e poi esce dal grande schermo. E ci insegna una preziosa lezione di vita: i protagonisti brutti e fastidiosi NON migliorano col tempo.

2 su 5

Leave a Reply

Your email address will not be published.