“Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendàa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio.”
Io non mi chiamo Aureliano Buendàa, non vivo a Macondo (ma ne abbiamo già discusso, mi pare) e non è pomeriggio.
Però stasera insieme a Homer Paggiarin abbiamo messo in funzione la tanto inutile quanto esilarante macchina del ghiaccio. 12 cubetti in 12 minuti, niente di paragonabile al blocco di ghiaccio gigante portato in un villaggio sudamericano senza tempo, però l’idea è la stessa.
Così come i puntatori laser. Gli acquisti vantaggiosissimi su Ebay. I videogiochi e l’indolenza. Tutte passioni che Homer mi ha trasmesso.
E da stasera, anche il ghiaccio che si forma davanti ai nostri occhi stupefatti (e un porco libretto solo in tedesco da cui sono riuscita a capire solo i numeri delle pagine, dannazio).
e infatti io mi diletto da anni a infastidire i gesuiti che passeggiano la sotto nel loro parco con un puntatore laser verde a gittata cosmica che mi regalò proprio Homer.
non ho capito, cosa fa, metti l’acqua e fa i cubetti di ghiaccio? 😀 fico. Noi trogloditi mettiamo ancora gli stampini nel congelatore versando acqua ovunque…
Ma certo, giriamo il dito nella piaga…
Lo so che è inutile, però dovresti vedere quanto è felice lui!
Certo che vedessi quanto è grossa la macchina………………