Far East 2011 – Aftershock

Aftershock

Cina, Feng Xiaogang, 2010, 135’

E mentre tutti – o quasi – si aspettavano Confessions come vincitore dell’Audience Award 2010, è la Cina a farla da padrona, con Aftershock al primo posto e Under the Hawthorne Tree al secondo. Aftershock è, in effetti, shoccante: è la storia di una famiglia che affronta e supera il terribile terremoto di Tangshan del 1976. Seguiamo le vite dei vari personaggi, vittime di una scelta atroce fatta in un momento di disperazione e, al loro fianco, attraversiamo trent’anni di storia cinese. Uno spunto interessante si piega però alla violenza di una trattazione visiva e narrativa retorica e forzosamente strappalacrime: il dolore è continuamente mostrato in modo plateale, le coincidenze diventano un po’ ingombranti e le motivazioni dei personaggi si perdono in una brodaglia di luoghi comuni senza speranza. Più di tutto, però, pesa la strisciante ombra ideologica che il film si lascia alle spalle: nessun proclama urlato, nessun pamphlet esplicito, ma un continuo riferimento alle basi della Cina moderna (leggi: Mao e la Rivoluzione Culturale) con nostalgia, gratitudine e con la convinzione che tutto ciò che c’è di buono venga proprio da lì. Assistere alla sequenza dei funerali di Mao (tenutisi a Pechino nello stesso anno del terremoto di Tangshan), dipinta con poesia, amore, bimbi con garofani bianchi all’occhiello e madri affrante in lacrime è stato alquanto disturbante, soprattutto considerando che non era assolutamente funzionale alla storia narrata. Due personaggi, che fanno parte dell’Esercito Popolare di Liberazione, sono tratteggiati con garbo, amore e sono, in fin dei conti, i veri “buoni” della storia. Attorniata da gente in lacrime, non ho potuto che provare un po’ di fastidio per le soluzioni retoriche e troppo plateali con cui il film cerca di coinvolgere lo spettatore emotivamente. E, dopo aver saputo della vittoria del film, il fastidio si è trasformato in seria preoccupazione per quello che ci raccontano e per quello che percepiamo di una potenza che sta diventando sempre più esportatrice non solo di merci, ma anche di cultura.

2 su 5, ma quante preoccupazioni

 

One thought on “Far East 2011 – Aftershock

  1. belle queste recensioni!! per me che non ne so una fava di cinema asiatico (a parte brevi e sporadiche incursioni casuali) sei una miniera! (e mooolto meno noiosa e saccente di altri critici che rendono insopportabile questa parte di cinema).

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