Far East 2018 – Last Child

Ogni anno al Far East assegno il cosiddetto “Premio Laterizio”. Questo premio va sempre a un film che non è necessariamente brutto o fatto male, ma che ha un’ambizione autoriale, che tocca tematiche profonde e dolorose e che, inevitabilmente, fa cadere in un sonno profondissimo.

Quest’anno il Premio Laterizio viene assegnato senza dubbio a “Last Child”, drammone contemporaneo su due genitori che perdono un figlio adolescente, morto per salvare un altro ragazzo dall’annegamento.

La lentezza del film si percepisce già  nei primi 20 secondi, con inquadrature lente che si soffermano sul vuoto dei personaggi e sul dolore della perdita. Tipico del Premio Laterizio è il fatto che qualsiasi cosa succeda, non può salvarsi. Colpi di scena, arco dei personaggi, svolte narrative: nulla può redimerlo.

“Last Child” ha tutti gli ingredienti: un figlio morto, i genitori soli e vuoti che si affezionano al ragazzo disadattato che aveva salvato, una lentezza esasperante, sentimenti e segreti repressi, una millantata vendetta. Il film è ampiamente comprensibile nonostante i 20-40 minuti di sonno profondo che comporta, e alla fine tutti gli danno 3 perché non vogliono fare la figura di quelli che non capiscono la complessità.

Almeno sono riposata per il film di Chapman To di questa sera, mettiamola così!
3

One thought on “Far East 2018 – Last Child

  1. Il premio laterizio è geniale, devi registrarlo e assegnarlo davvero!
    E voglio far parte della giuria, chiaramente. Sono sopravvissuta indenne a tutti i film di Fassbinder, incompiuti compresi, mi sono alzata di notte per vedere la prima proiezione di The Kingdom di Von Trier in danese con sottotitoli in tedesco. Ho visto Blue senza distrarmi.
    Far parte della giuria del Premio Laterizio mi darebbe una ragione d’essere prima che qualche familiare invochi un trattamento sanitario.

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