“Little Forest” dovrebbe avere come sottotitolo “La Decrescita Felice” (invenzione della cara amica Grazia ErbaViola Cacciola). Un delicatissimo film su una generazione a cui è stato insegnato che l’ambizione è sinonimo di vita metropolitana e che per realizzarsi bisogna puntare alle stelle.
La storia narra di una giovane protagonista che, dopo una serie di frustrazioni e fallimenti urbani, decide di rifugiarsi nella casa natale, dove la madre l’ha abbandonata anni prima. Una premessa che sembra portare a una solitudine spinta le fa vivere invece dei rapporti più genuini ed effettivi, facendole maturare una decisione finale non semplice, ma sicuramente in linea con quello che sente nel profondo. Il pezzo forte del film sono le fantastiche ricette cucinate dalla protagonista a partire sempre da ingredienti semplici: riso, farina, cavoli raccolti nella notte sotto la neve perché non c’è altro da mangiare, dolci, liquori…
Sicuramente empatizzo molto perché il suo equilibrio, la sua fonte di energia è molto simile alla mia: un buon ritiro isolato, nella natura, con vicino persone selezionate e poco, pochissimo “rumore di fondo”.
Perché puntare alle stelle non è sbagliato, basta che siano quelle giuste: quelle in cielo, dei sogni e della semplicità , e non i fuochi fatui di una fama vuota che non dà mai soddisfazione.
3 su 5