Se c’è qualcuno che capisce e condivide il bisogno di fare fantascienza a basso budget, quella – vi assicuro – sono io. L’idea di contrastare altisonanti blockbuster pieni di effetti visivi ma privi di idee o sostanza. Ho anche una certa allergia agli “alieni che ci invadono”, ma l’idea alla base di Yocho era talmente forte che mi ha incuriosito: cosa succederebbe se gli esseri umani fossero privati dei “concetti” fondamentali (famiglia, amore, coraggio, paura) che li caratterizzano? In che modo potremmo difenderci da un’invasione aliena, se non potessimo più contare su quello che ci rende effettivamente umani?
Fantastico high concept.
Veramente. Rovinato da una pessima sceneggiatura e da un’altrettanto pessima messa in scena. Il film dura 140 minuti, con inutile suspance, lunghissime pause vuote, un ossessivo temporeggiare. Capisco l’opposizione con il montaggio serrato à la Avengers, ma così è troppo. Se fosse durato 90 minuti, con una sceneggiatura migliore, il film avrebbe mantenuto le promesse sul suo potenziale. Così è solo un buco nell’acqua, che ha annoiato la maggior parte dei presenti e che gli è valso un sonoro “1” da quanto eravamo increduli. Forse il fatto che il film fosse nato come una serie in 5 parti ha influenzato drammaticamente un ritmo che, sul grande schermo, non è riuscito a riprendersi e ha arrancato. Forse il divario culturale, in questo caso, è stato più forte che in altri. Fatto sta che per me “Yocho – Foreboding” resta un’occasione veramente sprecata.
1
(e spero anche basta, perché è il secondo 1 di questa edizione)