Detesto scrivere così tanto al computer tutto il giorno da non avere dieci minuti e delle buone idee da dedicare a quello che mi piace.
Che poi, in realtà , è sempre la solita storia, della pigrizia. Cioè, se volessi davvero, ci riuscirei a trovare quei dieci minuti. Ad esempio, ora li sto trovando, per lamentarmi. Domani li troverò? E dopodomani?
No, in realtà questa non è una crisi di identità .
E’ che è tutto il giorno che evito di bere caffè. Per sopravvivere. Perché ultimamente ne bevevo così tanto che avevo le palpitazioni e fino alle tre e mezza di notte non riuscivo a dormire.
Quindi oggi sono peggio di una che ha appena cominciato la dieta: è il primo giorno senza caffè. E ho anche deciso che è il primo e l’ultimo. Perché privarsi di questo piacere? Non me ne frega niente se morirò d’infarto a ventiquattro anni. Ne varrà la pena, per il caffé. E poi oggi, sono sicura, ho compiuto un mezzo miracolo, una specie di risurrezione. O meglio, ho effettuato un esperimento di criogenesi involontario… Quindi ho tutto il diritto di essere scossa, nervosa e umorale.
E poi qui ci scrivo io, capito?
Oh, non ci gioco più con te…
Sì, ma diciamolo che stai avendo un delirio di onnipotenza solo perché hai resuscitato un criceto!
cioè un topo? Bleah…