Non male la mostra. Innanzitutto la Mediateca di Santa Teresa, in via della Moscova 28 a Milano è un posto che vale la pena di frequentare. Bella struttura, tranquillità , buoni computer con cui lavorare. Ci andrò più spesso, ora che l’ho scoperta.
La mostra è stata difficile ma bella. Diciamo che l’impegno di visitare una mostra del genere per una persona come me che un po’ ne sa, ma non troppo, sta proprio nel cercare di imparare e capire il più possibile. Al di là dell’estetica, la Net Art mi sembra un’arte molto cerebrale. Impegnativa e insieme impegnata, perché ogni singola opera, dalla Software Art alla Code Poetry, parla di una denuncia, aiuta a scardinare, almeno in parte, convinzioni legate all’arte vetuste e piuttosto anacronistiche, aiuta insomma a rileggere la realtà contemporanea come merita di essere affrontata, ossia con ironia, un pizzico di assurdo e grottesco e soprattutto tanta, tanta tecnologia.
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Non è (ancora) un’arte per le masse, forse non lo sarà mai, ma meglio così.
Le installazioni che mi sono piaciute di più sono state le numerose (almeno 12) postazioni multimediali attraverso cui era possibile interagire.
Purtroppo ero senza soldi (e senza portafoglio, rubato da ignoti a SMAU, maledetti me la pagherete) e non ho comprato il catalogo, ma considerato che tornerò presto alla Mediateca credo che me lo comprerò.
Insomma, la mostra è caldamente consigliata!
Intanto vi lascio con una bellissima foto di Natan con prima cyber-orchestra, il mitico 386dx…
mmm noto con piacere che sei andata SENZA di me alla mostra…mmm
No Ali, ma non hai letto? Era solo la PRIMA volta che ci andavo! Ci torniamo insieme. E comunque secondo me ti rompi…
ah perchèsecondo te mi potrei divertire solo alle mostre su Caravaggio?
Traditrice Suprema!