Non è tutto finito, non è tutto sospeso, siamo in piena fase di elaborazione dati!
Ho fatto fotografie fugaci in metropolitana, riprese sconclusionate tra gente stupita, sono stata fermata da un simpatico tizio nevrotico che mi ha chiesto con paranoia “Posso vedere le fotografie che ha scattato, signorina?” e quando gliele ho mostrate e ha visto che lui non c’era mai ci è rimasto male: già sperava di farmi un bel discorso minaccioso su privacy e quant’altro. Il mio Amico Avvocato però mi dice che fare fotografie in luoghi pubblici (e la metropolitana è pubblica) è un mio diritto.
Ogni volta che lavoro a Malinconie Urbane mi prende uno strano senso di nausea, una sorta di terrore, come se mi trovassi in bilico davanti a un abisso. Posso guardare in basso, guardare in alto, cadere nel nulla o spiccare il salto. Ma la vertigine c’è, e non passa mai. E’ per questo che mi piace, il processo creativo.
Prima mi spaventava e basta. Ora riesco a coglierne il fascino. Fare qualcosa che sai ti si ritorcerà contro, che metterà in discussione tutto, per cui fai fatica e sputi sangue, che nessuno apprezzerà , anzi, che nessuno noterà , ma farla comunque, nonostante tutto, perché non puoi farne a meno.
E ovviamente anche Natan passeggia con me sull’orlo del burrone, forse un po’ meno paranoico, più concentrato, più coi piedi per terra. Almeno uno di noi due li deve avere!
Comunque i lavori continuano. E quando lavoro a MU sto meglio. Molto.
mmm sai che io apprezzo sempre i tuoi parti creativi…Giosuè a parte…ti ricordi? Cioè, era solo il nome in realtà , che mi sdubbiava un po’
Sono tranquillo solo perché il Nostro Amico Avvocato mi ha detto che andrò in galera per altro…