Torno subito

A parte che a volte non ti va di dire cosa stai facendo.
Questo torno subito temo durerà  fino a luglio, quando andrò in Inghilterra qualche giorno e ricomincerò a respirare. Dopo il convegno, almeno, spero.
Stare davanti al computer dopo 18 ore di lavoro mi provoca una LEGGERISSIMA nausea.
Bevo 10 caffé al giorno e non intendo smettere.
Prima o poi morirò, ma come dico sempre, di qualcosa si dovrà  pur morire.

“Cosa stiamo aspettando, signora?”
“Che sia troppo tardi”

E per evitare questo dramma del “troppo tardi”, da luglio ad agosto mi dedicherò a poche cose ma buone.
Racconti di Torino.
Seghe mentali infinite sulla sceneggiatura.
Leggere libri nei campi di papaveri o di spighe di grano dorate.
Progetto di dottorato.
Scrivere sul quaderno dei viaggi.

Perché un viaggio lo faccio, comunque.
O forse sono già  in viaggio, ecco cos’è tutta questa confusione.
Ci siamo imbarcati in un lunghissimo viaggio senza accorgercene.
Bello però.
Mi faccio un caffè.

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