Censura videoludica? No grazie

Esiste il PEGI, che si occupa di valutare e catalogare i giochi per fasce di età  e contenuti.

Non abbiamo bisogno, per l’ennesima volta in Italia, di qualcun altro (probabilmente con meno competenze) che effettui un doppio-controllo su un prodotto creativo e di intrattenimento.

Il passo successivo potrebbe essere quello del divieto (o, per usare parole altisonanti, della censura).

C’è una petizione contro la creazione di questo nuovo organismo in Italia, che funzionerebbe male, succhierebbe soldi, rallenterebbe le pratiche e, tra le altre cose, danneggerebbe il mercato interno della distribuzione (gli stessi giochi si potrebbero acquistare più rapidamente all’estero).

Qui c’è il testo della petizione e il modulo per firmare…

Non facciamoci incastrare ancora nell’inutile burocrazia…

4 thoughts on “Censura videoludica? No grazie

  1. Grazie, caro!
    Mi hai dato una buona idea: lo riporto anche sul sito del GamesLab, sono sicura che tutti i partecipanti siano contrari a questa nuova “tassa sulla libertà di espressione”…

  2. Le petizioni on line a mio avviso sono ridicole ed insulse quante firme raccoglierebbero nelle strade chiedendo alle persone di presentarsi con documenti a firmare?!?!

    Questa poi presenta un punto 2. che è la cosa piu’ ridicola che si potesse scrivere… 🙂

    Non ostante non mi piaccia vedere gente che legifera su cose che conosce solo per pregiudizio, non si puo’ firmare una cosa del genere… 🙂

  3. L’ultimo che ha scritto la locuzione avverbiale “non ostante” al posto di “nonostante” è stato Alessandro Manzoni.

    “Nonostante” questo arcaismo concordo con la tua tesi caro C1B8, le petizioni sono assolutamente inutili.

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