Primo film del mio Far East: pellicola giapponese del 2009, al contrario di quanto temevo anche se è un film del pomeriggio non è così tremendo come quelli filippini e indonesiani dello scorso anno. D’altra parte, oggi non è ancora la giornata horror (mercoledì 29 aprile) e quindi c’è margine per salvarsi.
In effetti il film è un misto tra ER, Grey’s Anatomy, Phoenix Wright e la signora Fletcher, quindi potenzialmente era il mio film preferito di sempre.
Protagonisti assurdi, come solo nei film giapponesi, interi minuti (direi un’ora e venti) senza colonna sonora, perché in effetti tutto era un gioco di sguardi, un confronto silenzioso e arguto tra personaggi che giocavano “a chi ce l’ha più lungo”.
Comunque, la storia parla di un mega-nippo-ospedale in cui ci sono intrighi di palazzo. Medici geniali e apparentemente sociopatici vengono accusati di corruzione, dottoresse terrorizzate dal sangue vengono elette come responsabili della commissione etica, grigi burocrati che suscitano brividi gelidi nei pochi sensibili rimasti cercano di scoprire la verità , ma non perché sia un paladino della giustizia, bensì perché in questo modo può risparmiare di più.
Il trionfante generale rosso del titolo è il fantasmagorico medico del pronto soccorso accusato ingiustamente (o forse no) di corruzione da parte di un fornitore farmaceutico, così soprannominato perché – si dice – abbia soccorso più di duecento persone in un’unica giornata di lavoro restando con il camice e il volto sporchi di sangue per ore e ore.
Oltre a una trama à la signora Fletcher, il colpo di scena migliore è quello che spiega allo spettatore la reale origine del nome del “generale rosso”.
Nonostante la locandina, che mi porterebbe probabilmente al suicidio, in condizioni normali, o al cavarmi gli occhi come Edipo, il film è piacevole e a tratti comico.
Come direbbe il Santo degli Assassini di Preacher:
“Che cos’è questo?”
“Un buon inizio.”
Voto: 3 su 5
Urca. Non vedo l’ora di vederlo.