
Il mio cane Ulisse è morto stamattina.
Sto da schifo e non voglio mai più avere un altro cane.
Non riesco nemmeno a scrivere i miei raccontini per ricordarlo e ridere.
Anche se quella volta che si è schiantato contro il vaso di fiori e ha avuto l’orecchio moscio per due mesi…
O quando mi stava sdraiato accanto, nel campo di grano di fianco a casa, ed era estate e io leggevo e lui mi faceva compagnia dormendo, all’ombra…
O quando saltavamo il muretto in fondo alla strada in salita, quando ancora non c’era la recinzione, e lui era bravissimo e io facevo fatica a stargli dietro…
O quando siamo stati inseguiti dai cani e io l’ho preso in braccio e ho cominciato a correre verso casa, e lui mi ha sempre voluto bene, mi ha sempre salutato, ogni mattina quando uscivo e ogni sera quando tornavo, perché eravamo amici, e si fidava di me, ed è stato il mio cane.
Il mio primo e ultimo cane.
Fa un male tremendo.
O quando il giorno che l’abbiamo portato a casa leccava l’orologio della mamma in macchina
O quando si sdraiava a pancia all’aria sul balcone della cucina
O quando saltava i vasi giganti della veranda, falciando via le piante
O quando si metteva a girare in tondo sul prato, come un matto
O quando stava con Donald a farsi togliere le pulci
O quando si appoggiava con il muso al vetro e sembrava un maiale…
O quando si appostava sotto la finestra del bagno della nonna per prendere le bucce di formaggio.
Insomma, Vale, ha vissuto tutto quello che poteva vivere, ha avuto tanti amici oltre a noi, i gatti, le persone che vengono a casa e con cui è sempre stato affettuoso.
Fa un male tremendo, sì. Ma non abbiamo nulla da rimpiangere, della nostra vita con lui.
questa foto è bellissima Val!