Eternal sunshine of the spotless mind

[Spoiler]
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Per motivi già  ampiamente dibatutti non mi soffermerò sul titolo di questo film, spettacolare e a dir poco poetico in inglese, dozzinale e da commedia basso-popolare in italiano (Se mi lasci ti canello. Maddddai).

Non farò nemmeno la solita apologia-elogio di Jim. Penso che sia un grande attore e se qualcuno non è d’accordo, è un problema suo.

Mi son vista il film con una specie di enorme aspettativa: dallo sceneggiatore di Essere John Malkovich mi aspettavo un bel po’. E grazie al cielo, non è stato l’ennesima commediola americana con battute brillanti, hamburger, serenate notturne e amici tutti d’un pezzo che ti aiutano a riconquistare la donna che ami.
No, niente idiozie simili, ma una storia sull’essere se stessi, sulle proprie pulsioni, forse anche sul proprio destino. Sull’amore (ok, ancora questo tema che permea proprio tutto, ultimamente), ma in generale su quello che siamo e sul fatto che certe esperienze e certe persone, nella nostra vita, le dobbiamo affrontare per forza, senza via di scampo.
Una cosa tremenda è perdere i propri ricordi. Soprattutto certi ricordi. Chiacchiere sotto le coperte, palle di neve, cene giapponesi inventate, pomeriggi spalmati insieme sul divano, litigate e voglia di maternità , viaggi, stazioni, dormire insieme, dormire a casa tua. Tremendo dimenticare e smarrire tutto questo tesoro. Ma ancora più agghiacciante e doloroso è rendersene conto. Essere consapevoli che si sta per perdere una parte di noi stessi. Non volerlo ma non poter fare niente per impedirlo. Ecco, trovarsi nel proprio cervello cercando di rifugiarsi con chi o cosa amiamo di più dove niente e nessuno potrà  raggiungerci. Impossibile. Tutto svanisce, grazie (o per colpa) della mitica Lacuna Inc.
Mi sono accorta che ero tremendamente depressa per la perdita di ricordi altrui. Figuriamoci se succedesse a me. Mica per altro. Certo, conosci uno un po’ stronzo, incontri una insopportabile, hai esperienze che era anche meglio di no. Ma perché privarsi del divertimento del risentimento, della gioia dell’insulto, dell’orgoglio, alla fine magari, del perdono e della compassione. Magari ti cancello e poi un giorno ti rivedo e ti tratto anche in modo civile. No, grazie. Preferisco ricordare (e, se posso, infierire).

Lasciando da parte gli istinti vendicativi, credo che sia inutile dimenticare. Credo che ci si possa facilmente dimenticare degli eventi. Ma non possiamo mai scordarci di noi stessi, dei nostri impulsi, dei desideri, di quello che amiamo o che odiamo, al di là  di tutto. La memoria può svanire, possiamo davvero (grazie magari più alla rimozione freudiana che alla Lacuna Inc.) eliminare quello che non ci va, ma il nostro percorso, le nostre scelte, tutto quello che siamo, tornerà  sempre nello stesso modo. Forse è vero, come diceva quel pazzo in K-Pax, che l’universo si espande e si comprime all’infinito, e ogni volta rinasce uguale a se stesso, e noi con lui. E ogni volta facciamo le stesse, identiche scelte, gli stessi identici sbagli, lo stesso identico percorso.
Forse questo succede anche nel microcosmo della nostra vita. E allora anche per noi potrebbe splendere “l’alba eterna della mente immemore”, ma a che scopo, se, comunque vadano le cose, non potremo cambiare la nostra essenza?

[sì, il film mi è piaciuto, non si capisce?]

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