Intendo, nel corso della storia. Esattamente, cos’è successo a Ginevra? Un sacco di cose, suppongo, e io le ignoro tutte, perché sono un’ignorante, nel senso, appunto, che ignoro.
Abbiamo presentato il film in lungo e in largo, qui in Italia, a diversi eventi, ma all’estero mai, questa è la prima volta che “espatriamo”, con tanto di gentile invito, alloggio e scarrozzo a carico degli organizzatori. Sono un po’ emozionata, se non altro perché non ho idea di come sia questo festival (a cui ci hanno invitato, non siamo stati noi a presentarci, in prima battuta), di come ci accoglieranno.
Il problema più grande, in effetti, è che ho già finito di fare la passata di pomodoro per l’inverno, quindi sarà un problema gestire gli ipotetici pomodori che la platea ci tirerà . O magari no, ci lanciano fiori e inneggiano a un’Italia che ce la può fare, visto l’impegno di alcuni suoi figli.
Insomma, c’è dell’aspettativa e molta emozione, almeno da parte mia. Giacomo è un fatalista senz’anima che prende tutto quello che arriva con tranquillità e posatezza. Io sono qui a casa con le mani sudate che mi alleno a distribuire biglietti da visita. Insomma, il tutto è alquanto comico, ma sono di ottimo umore, fuori c’è il sole e la cosa più bella è che domani viaggeremo in treno, il che significa relax e bei panorami dal finestrino.
Ci sentiamo al nostro ritorno, così vi faccio sapere com’è andata, se dovremo produrre litri e litri di passata con le verdure che ci avranno tirato o se potremo aprire un negozio da fiorista, grazie ai fiori ricevuti.
Se trovo una wi-fi, magari, aggiorno anche Twitter, per la prima volta in vita mia durante un evento…
All’estero sanno sempre trattare le persone come si deve.
Ho letto solo ora, ma sono sicuro che avrete spaccato i culi!
Mmm, veramente non direi! Eravamo lievemente fuori target per il festival, che conteneva proposte molto più recenti e molto meno amatoriali (alcune delle quali proprio finanziate da emittenti televisive)…
Per cui ci siamo goduti l’ottima vista dall’albergo, l’abbondante colazione, la deliziosa fonduta e la tranquilla noia della città di Ginevra 😉
Ah, la pecca più grossa del festival: non c’era un momento né uno spazio per socializzare con gli altri videomaker e registi. Tutte le conferenze o le proiezioni duravano non-stop e non c’era modo di interagire con gli altri senza passare per cafoni che parlano in sala 😀
Tutto preciso e ordinato… anche troppo!