Viviamo strani giorni.
Io, dal canto mio, mi sento molto emozionata. Non so, è come se negli ultimi anni avessi intrapreso un percorso che mi ha portato ad aprire gli occhi, a riflettere su me stessa, sul posto e sul paese in cui vivo, a confrontarmi con me stessa e con gli altri in maniera diversa. Aspetta, effettivamente io ho fatto un percorso!
Sebbene il mio migliore amico, un relativismo galoppante figlio di uno spirito critico iper-sviluppato, non mi abbandoni mai, ultimamente mi sembra di essere in grado di affrontare tutto con più consapevolezza.
Forse questo dipende dal fatto che non affronto più tutte le situazioni con lo spirito di una bambina di 7 anni che riversa su di sé ogni responsabilità dell’universo, forse dipende dal fatto che non ho più il meccanismo di attacco-fuga che mi si attiva ogni 30 secondi a ciclo continuo tutto il giorno per qualsiasi input esterno, forse dipende dal fatto che ho trovato la mia dimensione, affettiva, geografica, alimentare, culturale… Forse un insieme di tutto questo, fatto sta che per una volta mi sento con i piedi per terra e mi sembra di camminare verso qualcosa, non di fuggire da qualcos’altro.
POLITICA
Viviamo strani giorni? Ammazza, sì. Voglio dire, l’altra sera, per fare un esempio, sono andata in piazza ad ascoltare Beppe Grillo che parlava del Movimento 5 Stelle. L’ho fatto perché volevo, non perché non avevo di meglio da fare, e l’ho trovato un momento di condivisione e di osservazione sociale davvero molto utile ed emozionante. C’era, infatti, gente di ogni tipo. Giovani, vecchi, uomini, donne. Ora, prima che anche qui scatti il dibattito sul perché uno dovrebbe votare un comico che sbraita, ci tengo a dire che no, non sono d’accordo con tutto quello che dice il M5S, non sono d’accordo con tutte le loro posizioni e le loro battaglie. Non è che una preferenza elettorale si trasformi immediatamente in lobotomia, per cui bisogna cercare giustificazioni personali per aderire per forza a tutto quello che sostengono. Saremo una generazione sfigata perché abbiamo Grillo e non Berlinguer, però per la prima volta, seguendo il M5S e le sue iniziative, mi sono appassionata alla politica e ho provato quella sensazione di appartenenza che mia madre ha provato per la sinistra di un tempo e che ha sempre cercato di descrivermi senza particolare succcesso. Mi piace l’idea che anche se il M5S sarà un flop e non prenderà abbastanza voti, o anche se andrà al governo e farà poco o farà male, le cose sono già cambiate. Chi non lo ammette, lo fa un po’ per orgoglio, un po’ per ottusità , secondo me. SEL, ad esempio, ha una linea d’azione piuttosto chiara da sempre. Ma partiti come quelli grossi e macilenti (PD, PdL, Lega), partitucoli nuovi e piuttosto discutibili (da Ingroia a Fratelli d’Italia), partiti surreali (come Fare) hanno tutti adottato programmi che contengono almeno in parte punti presenti nel programma 5 Stelle da anni. Facile, direte voi: sono cose ragionevoli. Bene, allora perché fino a quando il M5S non è arrivato a essere così presente sulla scena politica NESSUNO aveva avanzato così concretamente queste proposte?
Quello che mi interessa è che ormai le regole del gioco sono cambiate. Non importa chi vincerà questa volta, ormai si è messo in moto qualcosa che porterà a un cambiamento epocale. Chi non riconosce che questa miccia è stata accesa dal Movimento 5 Stelle è solo un gran rosicone, perché tutti gli altri sono in giro da tanto, troppo tempo per non aver avuto modo di fare quello che hanno fatto loro in 4 anni.
LAVORO
Poi sono diventata grande: sono socia nonché membro del CdA della nostra società . Detta così sembra una cosa da poco, ma non è vero. Non è affatto una cosa da poco, non è affatto solo una formalità . In un paese in cui aprire partita IVA per lavorare sembra ormai l’unica alternativa, aprire una società è davvero un passo ulteriore, un passo che va oltre, una decisione. Perché io la partita IVA ce l’avevo e andava anche discretamente, ma l’idea di costituire una società con alcune delle persone che stimo di più e che ritengo più geniali, pragmatiche e oneste è tutta un’altra cosa. Vivo sempre con estrema fatica le decisioni che mi riguardano, che mi coinvolgono. Penso sempre che non abbiano abbastanza valore, che non siano mai sufficienti, che non siano mai significative. Invece, Hive Division S.r.l. lo considero un passo molto significativo. Non abbiamo aperto solo perché è più comodo e divertente stare in ufficio in 6 insieme, o perché ormai la tipologia di lavori che svolgiamo lo rendeva il passo naturale, dopo una collaborazione di più di 5 anni. Abbiamo aperto questa società perché crediamo che sia un modo per cambiare le cose. Per dare opportunità a noi, adesso, e anche a qualcun altro, tra poco, di fare il lavoro che ci appassiona. Per gestire in modo etico e rispettoso, lontano da furberie e scorciatoie, il nostro lavoro e il nostro tempo. Per dare un valore al nostro lavoro e al nostro tempo, e decidere come aggiustare il tiro quando ci sono momenti di difficoltà , non per restare in balìa di qualcuno che ci considera risorse umane.
RELIGIONE
Poi oggi hanno annunciato che l’attuale Papa abdica. Son rimasta sconcertata, perché dopo l’11 settembre non pensavo che una notizia del contemporaneo potesse farmi riflettere così profondamente e gongolare con così tanto infantilismo. Già leggo le decine di commenti carichi di “rispetto”, “stima”, “coraggio”, “altruismo” e tutte le speranze per una nuova figura rappresentativa più giovane e in forze. La verità è che anche questo piccolo evento di importanza cosmica rafforza le mie convinzioni sempre in divenire: che la Chiesa non sia un’istituzione che stimo, più di uno lo sa. Che non perda occasione per ribadire il mio malcelato ateismo e la mia insofferenza verso la sudditanza del nostro Paese e dei nostri politici verso la Chiesa e lo Stato del Vaticano, anche questo non è un mistero. Questo gesto di Papa Benedetto XVI per me, non credente, ha un valore enorme. Perché sancisce oggettivamente l’infallibilità della Chiesa, dei suoi emissari, del SUO Emissario. Certo, diranno i miei 25 lettori, ma è solo un uomo. Il diritto canonico contempla l’abdicazione. Abdicato un Papa se ne fa un altro. Certo, è tutto vero! C’è sempre una scusa per ogni cosa.
Ma questo gesto è un segno, è un segnale che ognuno ha diritto di decidere come vuole. COME vuole. Chi non vuole vedere, non vedrà . Ma è ormai sotto gli occhi di tutti, l’imperatore è nudo, il Papa è abdicato, il mondo è libero.
Per me è come se fosse partito un conto alla rovescia, lento, silenzioso, ma inesorabile: è come se fosse partito il timer di spegnimento della Chiesa. Non sarà così, sarà una mia convinzione illusoria, ma intanto gongolo. Perché anche la religione senza Chiesa non potrà fare altro che diventare migliore.
VITA
Insomma. Sono qui, con i miei soliti voli pindarici tra un argomento e l’altro. Non pretendo che cogliate il nesso, magari non c’è nemmeno. Il punto è che non mi importa, ho una strana chiarezza mentale addosso che mi porta a non restare più impantanata e impaludata nelle mie paure e mi spinge ad agire, a fare, a proporre, e se dovesse succedere anche a SBAGLIARE. E poi ricominciare, perché non succede niente, si può sbagliare, anzi si DEVE sbagliare. Adoro chi critica le mie scelte e mi apre gli occhi su problemi che non avevo visto e che diventano parte di me, ma guardo con molto dispiacere chi critica le mie scelte ma non propone alternative, non suggerisce, non si entusiasma, non agisce e soprattutto non cambia di un millimetro la propria situazione. Qui non si tratta di avere ragione o torto! Non si tratta di dire “Te l’avevo detto”, non si tratta di avere più punti su un’immaginaria raccolta di bollini grazie alla quale alla fine dell’anno riceverai la coccarda “Hai visto?!”. Qui si tratta di vivere una vita piena, fatta di entusiasmi e delusioni, di prese di posizioni, di cambi di posizioni. Ma soprattutto, si tratta di agire, nel concreto di ogni giorno, per costruire qualcosa che poi magari un giorno verrà distrutto, o che distruggeremo noi stessi con le nostre mani. Ma basta stare qui a fare i critici sullo scranno d’oro, “Questo non va, ma come puoi votare quelli lì, ma cosa stai facendo, secondo me è sbagliato, e poi cosa succede, e se poi non funziona, e, e, e, io, io, io, mio, mio, mio, no, no, no”…
Mi accorgo che il mio benessere, il mio equilibrio, la mia sanità e soprattutto il fatto che dormo serena la notte dipendono soprattutto dal fatto che mi posso guardare indietro e attorno con onore, senza vergognarmi di niente, nemmeno dell’accidia o dell’immobilismo, e che posso difendere davanti a chiunque le mie posizioni, se è necessario farlo. Se no, il resto del tempo, lo dedico più volentieri a scrivere, pensare, parlare e fare con gli altri.
Quindi strani giorni. Viviamo proprio strani giorni. Ma spero davvero che continui così.