23.30 di sera.
Tu che scrivi la tesi.
Natan col raffreddore ti rantola accanto e lavora.
Senti uno strano ticchettio alla tua destra, ti giri e lo vedi che sta meccanicamente copiando decine di righe per formare un logo simile a una zanzariera orripilante che gli hanno commissionato a forza.
Lo guardi e con aria sarcastica dici:
“Ora capisci l’alienazione che provano gli operai in catena di montaggio…”
E lui:
“Ma no, che dici! Io faccio un lavoro creativo!”
Pausa.
Pausa.
Risate generali e voglia di ricordare il momento.