Hubris

Stasera mi sento in gamba. Mi sento che posso spaccare il mondo. Mi sento che ce la sto facendo.

E tutto perché mio figlio sta bene. àˆ sereno. àˆ felice. E perché io affronto le fatiche quotidiane con un certo sprint che, in altre circostanze, invidierei a qualcun altro. Invece no, sono io. Ce la sto facendo, ce la stiamo facendo. Leo è il mio primo figlio, chissà , magari anche l’unico, e io sono così felice di riuscire a godermi questi primi mesi con lui, nonostante la novità , nonostante le difficoltà , la solitudine, i mille pensieri.

Certo, questo non è il massimo, se penso che arriveranno di sicuro periodi più duri, più difficili, e allora magari mi sentirò una madre di merda quando mio figlio attraverserà  delle difficoltà . Ma magari no. L’aspetto più bello di questo periodo è che è praticamente scomparsa quella parte intransigente, crudele, iper-esigente che mi accompagna da sempre e che da sempre mi schiavizza le emozioni. Ora sento che sono io che devo decidere come comportarmi col mio piccolino, non sento più di essere in balia di una parte troppo cattiva per essere utile. àˆ bello poter scegliere. Scegliere di non arrabbiarsi, scegliere di sorridere, scegliere di cercare di capire e non di imporsi.

Tutti mi ripetono che “più si va avanti, peggio è”, nel senso che diventa tutto più impegnativo. Lo capisco, ma ogni giorno per me è meglio. Ogni piccolo movimento in più, ogni volta che dobbiamo riorganizzare gli spazi, ogni precauzione di sicurezza che dobbiamo prendere significa che Leo sta diventando più presente, consapevole, “autonomo”, volitivo. E questo lo adoro. Avere un essere che dipende completamente da me, che è inerme e inerte, che mangia-e-dorme… non è questo la mia idea di figli. Io voglio qualcuno che mi sorprenda ogni giorno, che mi dia da pensare, che scombini le mie routine quotidiane e mi costringa a vivere diversamente, che mi ricordi quanto è più bello passare il tempo insieme, che mi costringa a ripetermi ogni minuto che le persone sono più importanti delle cose.

E stasera sono felice perché sento che questo piccolo bambino ciccioso è proprio questo che mi sta portando: consapevolezza, varietà , sfide. E mi sento una privilegiata.

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