Bilanciamenti

Il cuoco che ha preparato la mia anima ha sbagliato, si vede, le dosi.

Ha messo un pizzico di immaginazione, quel tanto che basta a vedere un mondo che non si realizza mai.

Ha aggiunto una manciata di responsabilità , così che io possa sempre almeno cercare di farmi carico delle situazioni.

Due tazze belle piene di senso di colpa, così da non vivere con leggerezza nemmeno un giorno su questa terra.

Un pugno di senso di inadeguatezza, giusto per lasciarmi sempre un po’ di amaro in bocca.

Il resto dello spazio lo ha riempito di sogni, così da farmi assaporare di sfuggita quello che potrebbe essere una vita senza ingredienti scadenti, ma lasciandomi sempre l’amaro in bocca di non potermi mai gustare solo quella dolcezza.

Per fortuna che nel mio piatto sono capitati anche persone speciali: amore, amici, famiglia, sorelle, figli, gatti, soci e colleghi e che contribuiscono a stemperare quell’amarognolo di fondo, quel retrogusto marcio che avrei addentando solo bocconi di me stessa.

Però che triste sentirsi sempre l’ingrediente avariato di una altrimenti perfetta cena.

 

Spero che la salsedine dell’acqua di mare riesca, come a volte accade, a stemperare questo sapore che ho in bocca. Ché avrei mille motivi di gioia, mentre vedo e sento sempre solo tristezza.

* The cure for anything is salt water – sweat, tears or the sea * ( Isak Dinesen)

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