Adoro i fumetti.
Sono anni che leggo di tutto.
Sono anche anni, però, che noto una certa… Monotonia? Mancanza di audacia? Titubanza? Insomma, per dirla bene, una certa noia mortale. Certo, non dovunque, però… E’ sempre più raro trovare personaggi a tutto tondo, originali, che non siano noiosamente buonisti o eccessivamente stereotipati.
Ed ecco che arriva lui, John Doe. Il nome di un cadavere non identificato. Un signor nessuno. In realtà , è’ il personaggio più figo prodotto dal mondo del fumetto italiano degli ultimi… mumble… dieci anni.
Motivi per amarlo? Nessuno. E’ un maschilista, egocentrico, arrivista, arrogante, scaltro, manipolatore. Certo, non si può dire che non sia estremamente affascinante. A differenza di tanti maschi cerebrolesi, è anche intelligente, colto, sensibile, raffinato. Peccato però che abbia un piccolissimo contenzioso con Morte. Sì, quella Morte, quella con la Falce, tutta vestita di nero, spietata sovra-entità che fa visita a tutti.
“Il mio campo di lavoro è l’entropia. In termini strettamente scientifici, l’entropia indica un’energia che non produce lavoro… Ma è anche una misura della casualità … La certezza che tutto quello che potrebbe andare storto… prima o poi ci andrà . L’entropia è la fine di tutto…”
Lui lavorava per Lei alla Trapassati Inc. e gestiva in modo efficiente, originale e vario tutte le dipartite degli esseri umani, assicurandosi che ognuno morisse nel luogo, nel momento e nel modo giusto.
Solo che… Insomma, Lei, Morte, vuole usare la sua Falce dell’Olocausto per perpetrare una strage mondiale e sistemare qualche conto sballato che non tornava, Lui, bastardo sì, ma con nesquik, scopre il piano malvagio e decide di ostacolarlo. Scelta non da poco: John Doe, un uomo qualunque, si troverà a scappare da Morte e dai Cavalieri dell’Apocalisse, Fame, Guerra, Pestilenza attraverso un’America da sogno, fatta di scenari da film, da luoghi comuni, da citta, sobborghi, praterie e deserti.
Io personalmente ho comprato il primo numero perché ero curiosa. Un nome insignificante, una trama che poteva sembrare banale, già vista e rivista (l’eroe contro tutti che deve salvare il mondo). E invece no. Invece, numero dopo numero, mi sono trovata finalmente davanti una cosa che ormai non mi capitava più, coi fumetti, da tempo: mi si è aperto un Universo vero, mobile, assolutamente non statico. Personaggi vari, molteplici, caratterizzati tridimensionalmente come delle persone, non come bidimensionali disegni a china. Luoghi realistici e insieme irreali, verosimili ma stranianti, dettagliati, scelti con cura, ricostruiti in modo da trascinare il lettore distratto nel fumetto, con tutte le scarpe.
E poi Lui.
Passatemi un commento superficiale. E’ bello. E’ esattamente il tipo di uomo che una donna non vorrebbe mai ma a cui nessuna donna sa resistere. L’ho già detto? Raffinato, colto, elegante, stiloso (ossia ricchissimo di stile), sbruffone, menefreghista, con un’etica e una morale tutte sue, in grado di trasformare un dramma in una commedia e viceversa. E’ il tipico eroe sbruffone, spaccone, fintamente crudele, cinico e disilluso, sì, ma gentile romantico (in fondo, da qualche parte…).
Insomma, uno spettacolo. Ogni numero (siamo circa al 17 mentre scrivo) è pieno e vario: road adventure, incontri, dialoghi, emozioni, dolore, cinismo, risate, umorismo di bassa lega, accenni sottili e acuti, perdersi, ritrovarsi, perdersi per sempre. Un vero e proprio Universo. Anzi, fin dal Primo numero, che si intitola non a caso La Morte, l’Universo e Tutto Quanto (rifacendosi per altro, credo, al titolo di un libro di Adam Douglas Life, Universe and Everything), tutti gli albi parlano di Morte, Universo e Tutto quanto. E, vi assicuro, non è poco.
Man mano, sicuramente, scriverò o posterò alcune tavole notevoli… E ce ne sono così tante…
Nel frattempo, se non avete mai letto fumetti oppure se è un po’ che avete smesso, insoddisfatti da personaggi monotoni, prevedibili e “tutti d’un pezzo” (anche troppo) provate a comprarne qualche numero… E poi fatevi un giro qui, così potete vedervi qualche immagine e farvi un’idea di com’è John Doe…
Complimenti a Lorenzo e Roberto, i due ideatori.
Ci voleva proprio!
E Martin Hel dove lo mettiamo 😉 ? John Doe l’ho letto poco, tempo un paio di numeri per capire di cosa parlasse e un poco assomiglia ad Hel, fosse anche solo per le tematiche 🙂
E poi io preferisco l’uomo più maturo :p !
Ciao Valentina, grazie per le belle parole che hai speso sul nostro lavoro!
p.s.
ho letto la mail che hai mandato in eura e non ci sono problemi se vuoi pescare tavole e illustrazioni!
Adori il fumetto? A chi lo dici 🙂 John Doe è una bella serie, ben sceneggiata, curata, ben disegnata. Qualità è la parola chiave. Purtroppo le serie tendono a logorarsi col tempo, ma per ora godiamocela. Beh è tardi … scappo mi attendono (guarda caso) in fumetteria 🙂 Ciao