Di tradimenti reali o immaginari, di tempo che vola e di regali sotto l’albero

Ho 35 anni anche se tutti me ne danno 10 di meno. Il tempo sta galoppando in un modo che mia madre mi raccontava, ma io non ci credevo. Sfuggono i giorni, sfuggono i momenti, sfuggono le espressioni, e in quest’era del digitale non stampiamo nemmeno più le fotografie e non abbiamo una traccia tangibile degli anni.

àˆ per questo che sotto il mio personalissimo albero di Natale, quest’anno, ci saranno degli album fotografici con fotografie stampate. Ho deciso che ne stamperò un tot ogni volta che avrò due soldi da parte e mi farò una bellissima biblioteca di album fotografici “come una volta”. Sotto l’albero di Natale delle persone a cui voglio bene, invece, ci sarà  una sorpresa un po’ particolare, una di quelle cose “alla Valentina”, che imbarazzano i più ma colpiscono nel segno con le persone giuste. Sì, farò lo stesso identico regalo a tutti, praticamente: fico, no? Niente code nei negozi, niente dilemmi del cavolo, niente corse dell’ultimo minuto. Nonostante tutti questi buoni propositi, non sarà  semplice mettere questo regalo sotto l’albero: primo perché lo devo completare in tempo (è “autoprodotto”), poi perché qualcuno lo considera la rottura di una promessa, infine perché è un atto tra l’egoistico e il narcisistico, da parte mia. Tant’è, quest’anno va così.

Qualcuno, però, sotto l’albero da parte mia non troverà  niente: ho 35 anni e ancora non ho imparato a riconoscere gli amici dai nemici. Perché questa cosa che esistono i nemici è vera, non succede solo nei film, anche nella vita ci sono alcuni che si mascherano, pranzano con te, dormono in casa tua e in realtà  ti stanno solo manipolando, ti stanno succhiando energie, informazioni, affetto. E tu ci caschi con tutte le scarpe, e poi piangi e ci stai male quando il falso aiutante si rivela in tutto il suo splendore.

Poi c’è Leonardo. Un’adorabile cartina tornasole di come potrei essere e di come in realtà  sono. Si dice che i figli ti cambiano, ma non è esattamente così. L’effetto che ha mio figlio su di me è diverso, e nello specifico è sempre nei miei pensieri quando devo prendere decisioni, anche decisioni che riguardano unicamente me stessa, e mi fa porre la stessa, impietosa domanda: mi sto comportando bene con me stessa? Farei quello che sto per fare a me anche a mio figlio? E tantissime volte mi rendo conto che abuso di me in modi che nemmeno riuscivo a vedere prima. MI mortifico quando dovrei incoraggiarmi, mi censuro quando dovrei lasciare la mia mente libera di correre, antepongo tutti i miei “devo” a ogni mio “vorrei”. Allora mi fermo, a volte, quando faccio in tempo, e torno sui miei passi, e mi “proteggo” come proteggerei lui. E funziona, sto meglio, mi sveglio con più energie, quella parte di me che mi disprezza si fa ogni giorno più piccola in un angolo e l’impulso creativo che sento dentro cresce sempre un po’ di più. A volte mi sento “in pace”, ci sono giorni che il mondo fuori fa schifo come sempre, la gente è inutilmente arrabbiata, aggressiva, rancorosa, spaventata, ma io finisco la giornata e mi sono comportata in un modo che mi piace, in un modo che rispetto. In un modo in cui mi potrei comportare anche con mio figlio.

Quindi, quest’anno per la prima volta ho scolpito una zucca di Halloween, e quest’anno per la prima volta farò un mio VERO albero di Natale sotto cui mettere i libri e i giochi di legno che ho già  preso a Leonardo – ops, che Babbo Natale gli porterà , ecco. Quest’anno per la prima volta mi godo il tepore della casa con un libro in mano, nel mio piumone, senza sensi di colpa assortiti. Quest’anno, per la prima volta da tanto tempo, finirò di scrivere il primo racconto del mio libro.

I figli ti cambiano: ok, forse sì, ma solo in meglio. Chi dice il contrario non ha capito un bel cazzo di niente e gli auguro di aprire gli occhi alla svelta, perché poi si muore.

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