Apriamo questo Far East all’insegna della sobrietà . Che per certi versi è un’affermazione veritiera. Immediatamente sottotitolato (da Giacomo) “Iron Fantozzi”, questo film (ispirato a un manga) ci pone di fronte alla fiera del surreale. Un impiegato 50 anni che ne dimostra almeno 65 viene trasformato in robot da misteriosi alieni. La sua vita, che fino a quel momento era stata quello dell’uomo senza qualità , diventa quella del robot senza qualità . Il nostro antieroe attempato, però, lentamente, decide di sfruttare i suoi poteri a fin di bene e salva qualche vita in ospedale. Sarà solo con lo scontro con un altro umano-robot che però potrà sviluppare appieno il suo potenziale. Se detta così sembra una cacata, ma a vedersi è meglio di quanto sembri, soprattutto quando ai due robot escono dei razzi propulsori dalla schiena che li lanciano in aria come razzi missile.
Budget stellare, cattivo gusto più o meno ovunque, ma il pezzo forte del film è il tono serissimo con cui affronta tutto: un’epicità fuori scala che arriva a “fare il giro” e a diventare persino divertente. I momenti inutilmente epici cominciano a partire dal minuto 5 con l’arrivo di un cane che sembra co-protagonista e che poi scompare ne nulla, e continua con drammatiche relazioni padre-figlia che non sono riuscite a far piangere neanche me.
Che dire? 2 su 5, ma un’ottima accoglienza per il nostro ennesimo Far East!
2 entusiasta