NOTA BENE: Il seguente articolo è stato il frutto impulsivo di un’esperienza sì sgradevole, ma che si è poi evoluta e trasformata, assumendo per alcuni aspetti un volto più umano e collaborativo. A lungo ho pensato se cancellare questo post per evitare ripercussioni ai diretti interessati. Evidentemente ho deciso di non farlo, ma ci tengo a fare una importantissima precisazione.
L’organizzatore di Raccorti Pisani si è dimostrato più che disponibile al dialogo. Ha più volte ricontattato alcuni degli autori dei corti in concorso, ha instaurato, in un certo senso, un rapporto anche umano, al di là dell’istituzionalità dell’esperienza, confrontandosi tranquillamente e ascoltando le ragioni e le critiche. A distanza di tempo, questo post non vuole più essere un attacco critico a Raccorti Pisani, anzi. La gradevole apertura dimostrata dal responsabile (il sottocitato Cosma) fa decadere la polemica nei suoi confronti e anzi ci fa sperare che gli organizzatori in generale seguano una linea più aperta, come è stato fatto in questa occasione.
L’articolo rimane, perché la VERA polemica riguarda l’Arte e lo Stato dell’Arte. Tutto quello che dico su Parrucconi, Critici, Eminenze, Docenti e Istituzioni lo sottoscrivo nuovamente, a distanza di mesi, e sarà così per sempre. Questo post non si scaglia contro il Concorso del titolo, non più, almeno. Questo post vuole ricordare quanto la mercificazione della creatività e dell’inventiva siano dietro l’angolo. Quanto una “razza di superpotenze locali” tenda ad arrogarsi il diritto di decidere cosa è Arte e cosa no.
Sperando che il concorso di Raccorti Pisani continui ad esserci e soprattutto ad evolversi, migliorare e crescere, vi invito a leggere le seguenti righe ricordando lo spirito generale delle mie parole: non si deve prendere un concorso (fatto con impegno e con fatica) come capro espiatorio, ma bisogna ricordare che le cose devono cambiare e che, con un po’ di impegno e poco orgoglio, questo cambiamento è possibile.
E’ una splendida giornata d’inverno, a Pisa. C’è il sole, e prendere il treno per arrivare in città non è per niente male. Il cielo è azzurro e non ci sono “colori antisettici che cantano: ‘Addio’.”
E’ una giornata perfetta per una passeggiata, per quattro chiacchiere sul Lungarno, per una cioccolata calda e guardare le persone che fanno spese e che passano.
Invece no, abbiamo un altro impegno: la finale di un concorso.
E’ un concorso nuovo, nato proprio quest’anno e indetto dalla città di Pisa. Il tema è aperto, “Le opere potranno appartenere a qualsiasi genere (fiction, documentario, astratto, d’animazione, sperimentale e videoclip).” I miei amici partecipano con “bianco_elettrico”, un corto su manicomio, pazzia ed errori mostruosi del passato. Ma ora non voglio parlare di questo corto, ci saranno altre occasioni per farlo meglio. Merita uno spazio tutto per sé, non posso infilarlo qui, in questo resoconto di un concorso grottesco e al limite della decenza. “bianco_elettrico” merita di più.
Raccorti Pisani. Un’iniziativa nobile, per promuover e far emergere nuovi artisti e nuovi talenti del territorio, per incoraggiare. Si propone come una finestra su quello che “potrà essere”, se il cinema indipendente si rafforza e trova spazio per mostrarsi.
Quelli che conosco io e che hanno partecipato sono stati su la notte, per finire il corto. Sono entrati di nascosto in un manicomio decadente, si sono scorticati le gambe tra i pruni per effettuare le riprese, hanno rischiato di prendere il tetano tra calcinacci e ferraglia abbandonata, hanno passato tempo a discutere, pensare, riflettere, modificare, criticarsi, mettersi in discussione, tentare, ridere, sbadigliare. E credo che per tutti sia così. Creare è una fatica piacevole, un “lavoro” di cui non si può fare più a meno, quando si comincia. No, questo è solo per sottolineare l’aspetto emotivo della faccenda.
La premiazione doveva svolgersi in un teatro, peccato che uno “sfratto” estemporaneo abbia fatto spostare la manifestazione nel “retrobottega” di una Chiesa, S. Domenico a Pisa. Va beh, già mi era venuto un mezzo prurito anticlericale, ma non è che si può farei sofisticati e criticare tutto sempre e comunque. Ho sgombrato la mente e carica di entusiasmo e aspettativa sono andata coi i tre Registi di “bianco_elettrico” a prendere posto.
Forse però avremmo dovuto capire fin da subito. Forse i due Arancioni Arancioni che abbiamo visto aggirarsi fuori dalla chiesa avrebbero dovuto farci intellegire il presagio divino. Niente, noi siamo entrati, spavaldi e noncuranti.
Il pubblico di potenziali premiati era vario ed eterogeneo: giovani eleganti e composti, con camicetta della domenica e maglioncini di lana ben lavorati, alternativi con bandane e abbigliamento da luogo-comune-centro-sociale, uomini di mezza età con giacca nera et lupetto nero, abbigliamento tipico dell’intellettuale (?) introverso. E soprattutto foulard e sciarpine. No, non erano le donne ad indossare questi ridicoli ammennicoli dell’abbigliamento. No, erano categoricamente gli uomini. Foulard di ogni colore, beige, rosso vinaccia, marroni, grigi, di seta, di lana, pashmine. Orripilanti pezzi di stoffa-status simbol al collo di questo stuolo di artisti-mediocrità . Noi, vestiti da comuni mortali, con scarpe di tutti i giorni, camicie e, soprattutto, senza foulard, dobbiamo essere stati considerati delle pecore nere. Ottimo, come sempre.
Cosma, l’organizzatore dell’evento, o meglio, il dis-organizzatore, che alterna noia a incompetenza (è impedito e impacciato in modo imbarazzante), dopo solamente un’ora e mezza di attesa si decide a far cominciare la lunga e lenta agonia della consegna di premi e targhe.
La scena era: Giuria schierata a mo’ di cordone poliziesco davanti al pubblico, seduti a un tavolo verde. Cosma accanto. Accanto a Cosma, due gemelle-ragazze immagine col compito di consegnare ai vincitori i premi e le targhe di riconoscimento. Tutto il pubblico zitto e fremente davanti a loro, come una falange oplitica addormentata pronta a scagliarsi sul palchetto inesistente correndo su un percorso a ostacoli fatto di foglie secche, rami spezzati e melograni per terra. Bene.
Ancora non si comincia, nonostante sia tutto pronto, e gli organizzatori di questo concorso raccapricciante si danno amichevoli pacche sulle spalle, tutti compiaciuti del successo, fieri di aver raccolto orde di ragazzini delle medie e di raccomandati da ogni dove.
Ottimo, sì, Yeah, anche noi siamo fieri. Ma ora avete rotto le palle, cominciamo e finitela, va bene?
Dopo un infinito discorso introduttivo di Cosma sui VideoMaker [pronuncia utilizzata per l’occasione: VideoMACHER, volevo vomitare] indipendenti, sull’importanza di favorire sarcazzo cosa, sulla necessità di creare circuiti di tipo sarcazzo, e così via, speriamo che comincino le premiazioni.
[modalità carlo_lucarelli on] Pisa, venerdì 10 dicembre 2004. Un gruppo di persone è riunita nel retro di una chiesa, in attesa della premiazione di un concorso.
E invece no. [/modalità carlo_lucarelli off]
Invece no, perché viene letta una bella lettera dei fratelli Taviani (sì, i due registi, quelli bravi e famosi). Lettera profonda, sincera, interessante.
“Il cinema è una scelta di vita.” La frase più bella che sentirò in tutta la giornata, perché l’hanno detta due che di cinema davvero ci capiscono. Peccato però che questa lettera abbia niente a che fare con Raccorti Pisani (come scopriremo a nostre spese, non si tratta di un concorso per premiare i meritevoli, ma di un concorso per premiare chi va a scuola dai preti o che va a scuola in scuole che abbiano sponsorizzato l’evento o chi partecipi alla Festa dell’Unità o chi abbia del pessimo gusto in fatto di scrittura).
Ma apprezziamo il tentativo di chi l’ha presentata di dire “Io conosco i fratelli Taviani.” Grazie, ora passiamo a cose serie.
Non posso fare il resoconto dettagliato di tutti i premi attribuiti. Posso però fare un discorso più generale sullo “spirito di giudizio” e sui criteri delle attribuzioni.
Il Nulla. Non riesco a trovare un altro termine per definire quello che è emerso dai risultati del concorso.
I “Raccorti” in gara non sono stati minimamente commentati. Non dico tutti. Ma almeno quelli vincitori. Niente, nemmeno mezza parola. Il fatto è che in queste manifestazioni caratterizzate da una tristezza intrinseca esiziale, non c’è tempo per parlare di arte, di prospettive, di sensibilità , di tecnica. No, perché ci sono gli Assessori, gli Esponenti, i Rappresentanti, i Presidenti, i Docenti che devono parlare per incensare se stessi e quelli che sono più importanti di loro. E’ insopportabile aspettarsi di sentire qualcosa di sensato, costruttivo e intelligente e trovarsi davanti solo a parole vuote per ricordare anziani eminenti morenti o per sottolineare le proprie relazioni amichevoli con qualche “pezzo da novanta” del cinema, dell’università , della “cultura”: la gente ha bisogno dei suoi 15 minuti warholiani di fama e celebrità e non aspetta altro di avere un’annoiata platea in pugno per spiattellare addosso riflessioni vacue ed elucubrazioni che nessuno ascolterebbe, se non costretto. Eravamo lì per l’arte, per la comunicazione, per le diverse sensibilità di ognuno, e si è parlato per la maggior parte del tempo di Istituzioni, di Enti, di Associazioni, di Personalità , di Famosi, di Logge massoniche di Amici. Nauseante. Sì, nauseante, perché oltre a una pessima gestione del momento della premiazione, c’è stato anche una pessima gestione della divulgazione e della sponsorizzazione dell’evento. Il sito web ufficiale è una pagina unica e deprimente con un inutile elenco di norme, di partecipanti, di indicazioni tecniche. Né un forum di confronto, né la possibilità di scaricare e visionare i cortometraggi presentati, né di contattare e di rapportarsi con i vari partecipanti. Insomma, un’iniziativa nata morta, basata su presupposti se non proprio errati, quantomeno limitanti e tristi. Volevano creare qualcosa di nuovo a Pisa? Volevano davvero favorire il circuito del cinema indpendente, facilitare l’avvicinamento di giovani e meno giovani al linguaggio dell’immagine, proporre un’alternativa al passare il tempo guardando la televisione e invogliare a fare comunicazione? Nessuno di questi obiettivi è stato neanche minimamente raggiunto. Alla fine di tutto, lo scopo di un’iniziativa come questa mi è sembrato semplicemente lo sterile tentativo di inventare, senza troppa fatica, qualcosa per smuovere le acque, per “far finta di aver fatto”. I protagonisti non erano per niente i giovani. Non erano i ragazzi. Erano i “Grandi Vecchi”, le eminenze alle spalle dell’organizzazione, i famosi Docenti, Presidenti, Rappresentanti, Esponenti, Assessori. Loro erano i veri protagonisti. Loro, che si sono incensati e imbalsamati per più di tre ore.
Criticare l’attribuzione dei premi potrebbe sembrare infantile, però lo farò ugualmente, perché anche la premiazione si è rivelata una farsa grottesca. Su tre “premiati ufficiali”, hanno vinto due documentari insipidi e senza spessore, che non comunicavano nulla. Ma proprio nulla. Un terzo, a ben vedere documentario pure quello, era un’accozzaglia di effetti speciali. Forse qualcuno ha scoperto le bellezze del Convolution. Chi lo sa. Fatto sta che la giuria non è stata in grado di dare delle motivazioni artistiche. Certo, il giudizio è insindacabile, ma se proprio dovevano prendere tre corti a caso e premiarli senza averli nemmeno guardati, tanto valeva far votare il pubblico da casa col televoto.
Che dire? Tante parole per nulla. Sì, per nulla, perché tutte le scelte effettuate dal team di esperti che hanno organizzato il concorso sono state ponderate e meditate.
Il taglio dato a questo nuovo e vano esperimento di stimolazione artistica è stato chiaro: se fai un filmino amatoriale in stile scuola media (ripeto, ben due scuole hanno vinto), allora hai capito come funziona. Se sei un VideoMACHER più sperimentale, che magari si butta anche (che parolone) sull’astratto, sul simbolico, che evita di essere eccessivamente didascalico, beh, rassegnati: non fai per noi. Qui tutti devono capire tutto, soprattutto noi della giuria che, in quanto a intuito non siamo messi molto bene.
Ecco cosa è emerso. Ancora una volta, una generazione di cadaveri tende a premiare i “figli” che sono più simili a loro e a escludere e mortificare quelli che invece sono visionari e appassionatamente sperimentali. Non a caso, ogni corto un po’ estroso, ardito, originale, è stato oculatamente ignorato e messo da parte. Alcuni non sono nemmeno stati menzionati, alla fine della premiazione.
Benissimo. E’ così che funziona. Complimenti. Era proprio quello che ci voleva. L’ennesimo concorso mediocre organizzato da gente coi paraocchi, disposta a lusingare ed elogiare che è già “arrivato” e incapace di discutere e confrontarsi sul nuovo che avanza.
Grazie Raccorti Pisani per avermi ricordato che la Via dell’Arte non è mai, mai, mai nell’istituzione, ma è altrove, nel caos multiforme della semplicità e del confronto tra pari.
Usciamo dalla chiesa e non fa il freddo che dovrebbe fare a dicembre. Passeggiamo, mangiamo qualcosa, e guardiamo la città che si è fatta buia, mentre noi eravamo altrove. Passando davanti a una gastronomia, vedo un uomo che mangia da solo un piatto di qualcosa. Ha il cappello e sembra dover scappare via da un momento all’altro. Ma siamo noi che ce ne andiamo rapidi e lo perdo di vista.
Mentre costeggiamo l’Arno, camminando verso l’auto, un vento fresco e pulito ci viene addosso, sollevandoci, e facendomi pensare che basta molto poco per scrollarmi di dosso certe insofferenze e certi malumori.
Come fai a dire che gli Arancioni sono stati un cattivo presagio? Sono stati l’unica nota di colore della giornata…
beh dai, fai come Pollianna: cerca di trovare il lato buono in tutte le cose..per esempio quando lei era caduta dall’albero ed era rimasta paralizzata era contenta lo stesso!! si, perchè la vecchia zia bifolca bigotta zitella le portava tutti i giorni, ripeto tutti i giorni, la galantina di pollo. No, dico, la galantina di pollo, cazzo.
Quindi, ragazzi siate felici nello sconforto:
1) non vi hanno per fortuna nemmeno menzionato in un concorso di merda creato per giustificare le uscite in bilancio per l’appartamento dell’amante dell’assessore.
2) non vi hanno arrestato pur avendo in mano le prove schiaccianti che avete violato una proprietà privata. Sai che potrebbero attriburvi la responsabiità di tutti i danni alla struttura, anche sela struttura cade a pezzi di suo?
3) avete visto degli Arancioni!
Dopo salubre e corroborante dormita svesto i panni di Pollianna e metto su quelli di Oriana Fallaci (quanto ci piace Orianona)……
Il problema non è l’essere stati premiati o meno, il problema grosso è stato lo spirito del concorso; la cosa che più di ogni altra salta agli occhi è che ben 8 dei corti premiati su 30 in concorso, inclusi i primi due classificati, avevano lo stesso tema di fondo : il ricordo e la nostalgia del passato, sempre comunque dovunque il ricordo; l’epitaffio per l’artista scomparso, il racconto di ciò che fu quello che oggi è un rudere, la vita nel dopoguerra in un paese di provincia, la ricostruzione di un’immagine d’epoca al fine di ricrearne il clima, le attrattive che offriva il fiume (indovinate quando?), gli artigiani di un tempo fino ad arrivare, sublimazione di questa anacronistica operazione nostalgia, all’omaggio ad un paese fantasma. A fare da contraltare a questa pioggia di riconoscimenti, c’è stata la totale indifferenza verso quelle opere (e non sono state poche) che hanno letto il territorio con una chiave diversa, parlando di alienazione, di solitudine, oppure ricorrendo genialmente ad una dissacrante goliardia; alla fine il terzo premio ad un filmato astratto (forse il migliore dei premiati) non è altro che la foglia di fico di questa imbarazzante deriva. Francamente trovo difficile riuscire a camminare in avanti con la testa girata a guardare ciò che sta dietro, ma tant’è , vista l’aria da cine_ossario che ci siamo trovati, nostro malgrado, a respirare non c’è davvero da stupirsi : in fondo in mezzo a tanto grigiore, ripeto, l’unica nota di colore sono stati proprio loro…
Credo purtroppo che questa situazione, in piccolo, ricalchi il vero cine_ossario di tutto il panorama cinematografico nazionale. Non mi meraviglia, per certi aspetti, questa smodata esaltazione del passato da parte di conclamati registi che sono nient’altro che l’ombra dei maestri che hanno fatto grande il nostro cinema, ora spenti dalla morte o dalla noia.
Se il cinema italiano oramai sta diventando un ossimoro (oltre che un ossario), un piccolo esame di coscienza questi registi che adesso ne reggono le sorti dovrebbero pur farlo, piuttosto che esaltare a mito ciò che è stato semplicemente per giustificare la loro mediocrità .
Per tornare al nostro concorso, se volete una prova dell’opera di omologazione esercitata andatevi a leggere la recensione e i commenti su FilmUP dell’ultimo film realizzato dal presidente della giuria e confrontateli con i commenti di Valentina sui corti premiati…
Se i produttori danno spazio solo a progetti commerciali (copiaincolla di Muccino et similia) e i concorsi sono performance di proselitismo, quante possibilità ci sono per quelle idee che sulla carta si vorrebbero promuovere?
ma voi non capite… voi non potete capire… Insomma… Hanno riconosciuto il valore della vostra Opera con un atlante stradale! Una chiara metafora per indicare che siete sulla strada giusta, che grazie a questo incentivante concorso non potete piu’ rischiare di perdervi nel marasma cinematografico. Le vostre idee fresche, innovative, piene di significato, correranno a senso unico sull’autostrada del successo. Continuate cosi’, non c’e’ stop che tenga.
Grazie del tentativo, Paola, ma a me è sembrato più che volessero dire: “Ci avete provato, ora cambiate strada…”
D’altra parte, chissene frega, sinceramente. Anzi, c’è già in progetto un nuovo corto… Ma non posso anticipare nulla… 😉
vale, lo organizziamo al Melo? Un FestivalCORTI al Melo eh? eh? dai pensaci
Ali, se vuoi un mio parere sarebbe meglio che organizzaste qualcosa di più costruttivo piuttosto che un festival accozzaglia di questo tipo, anche qualche serata con poche proiezioni monotematiche che inneschino un dibattito. Il risultato è senz’altro migliore perché in quel modo dai veramente spazio alla visione e non c’è premi-premianti-premiati che monopolizzano la scena.
No Natan, come fai a dire di rinunciare alla natura competitiva di un festival quando poi è quella che catalizza le idee? La scena la riempiono gli spettri quando l’evento nasce morto, ma se la rassegna ha una sua vitalità vedrai che sotto i riflettori ci vanno le opere (non trash); in quest’ottica, cioè quella di un evento culturale di più ampio respiro, puoi inserire benissimo le serate monotematiche, con proiezioni e dibattiti. Comunque anche qui i Raccorti fanno scuola al contrario dato che, per non lasciare morire lì la cosa (ma ripeto è come rianimare uno scheletro), si è pensato di proiettarli in un pub durante l’aperitivo. Buon Negroni a tutti!
voglio finalmente dire qualcosa anch’io. in realtà ormai ho finito di scandalizzarmi per i primi 3 classificati: in fondo quello (come ha spiegato bene massi) era evidentemente il taglio che hanno voluto dare al concorso, taglio che casualmente incontra appieno i favori del presidente di giuria, e forse anche dei pochi altri votanti. mi salta all’occhio che, guardacaso, gli unici due giuranti veramente validi e che avrebbero potuto dire la loro (giacomo verde e lorenzo cuccu) non erano presenti alla serata finale, e ho forti dubbi che abbiano preso parte alla votazione… ma pazienza. certo, se avessimo capito prima la situazione avremmo evitato di sprecare energie per partecipare, io avrei evitato di saltare mezza giornata di lavoro (bello mettere la premiazione alle 3 di pomeriggio, complimenti), ma lasciamo perdere anche questo. quello che proprio non sono riuscito a capire sono stati i premi speciali, premi che, a mio e nostro avviso, avrebbero dovuto mettere in evidenza corti magari meritevoli ma un po’ fuori dal tema principale, o ritornando al discorso sopra, che non rientravano nei gusti personali del sig. benvenuti. non a caso erano stati istituiti ben DIECI premi speciali, oltre ai primi 3. e invece si assegna il premio per il sociale (che noi, parliamoci chiaro, contavamo di avere praticamente in tasca visto il tema del nostro lavoro) a ‘con i tuoi occhi’, che ha come protagonista un cieco ok, ma che non affronta il problema o il disagio della cecità . il cieco è solo un personaggio, poteva esserci uno straniero al posto suo, con la bambina che gli leggeva la cartina in italiano, ed era lo stesso. si dà il premio per la sceneggiatura a ‘opera trash’, e per chi l’ha visto non servono ulteriori commenti. premio che invece sarebbe stato perfetto, ad esempio (se non altro per riconoscere lo sforzo organizzativo), per ‘immagine in movimento’, corto bello e ben fatto, che invece ha ricevuto il premio per la musica, la parte in cui forse era più carente. infine, premio per la comunicazione a ‘gira e rigira’, col tipo che gira la ruota alla festa dell’unità , lancia prosciutti a destra e a manca e dice ‘sto alla festa dell’unità perché sono comunista’. ewwiwa la communications!
fine della polemica
beh Natan, ovviamente io aspiravo a un concorso di livello leggermente più alto, sai qui in Padania noi ai film ci teniamo,uè!
No, scusate, ma il Lorenzo è stato appena invitato alla CENA DI GALA presso il CASINO’DI CAMPIONE D’ITALIA…mioddio! Campione D’Italia, la patria del ticinese burino, dello svizzerotto arricchito con cravatta improponibile, dei vecchi papponi agganciati agli angoli dei tavoli, ogni sera li spolverano e li attaccano lì per fare ambient..E indovinate l’occasione di cotanto tripudio festoso e paesano? L’elezione di Miss Padania..
Ecco ora tornate pure a lamentarvi dei Raccorti, ma io avevo bisogno di condividere qsta cosa con quno…
Mi è capitato di venire in questo sito a vedere chi mi vuole così bene.
Ho letto con interesse le critiche. A me piacciono le critiche. Quando sono costruttive e quando a dirle sono persone che SANNO cosa dicono.
-Speravo di avere fatto felici tutti i partecipanti impegnandomi a trasmettere in tv i loro lavori, commentati dagli autori stessi (quanti altri festival lo fanno?), oltre che stampare il catalogo con TUTTI i trenta finalisti e oltre che a farli vedere su internet….per questo nessun corto è stato commentato durante la cerimonia!
-Sarebbe il caso che tutti i videoMACHERs (mai detta una cosa simile, spiacente: tutto è registrato su nastro) conoscessero i “Grandi Vecchi” imbalsamati e come hanno lavorato: forse imparerebbero un pò di tecnica e un pò di storia audiovisiva della nostra città . Le targhe alla carriera servivano per creare interesse, non per montare un “cine-ossario” al fine di smontare i giovani.
-I giurati che non erano dietro il tavolone verde (che poi era rosso) non sono stati presenti perchè non hanno potuto, ma lascio le congetture di intrighi macchiavellici a cervelli macchiavellici.
-I premi speciali sono dodici, esclusi i primi tre, i fuori concorso e le targhe alla carriera. Il “premio per il sociale”, caro Riccardo non esiste, semmai “Con i tuoi occhi” ha vinto la segnalazione per particolari motivi artistici, sociali e culturali, sezione fiction, che direi è tutta un’altra cosa. “immagine in movimento” non ha ricevuto nessun premio alla musica (caro Riccardo, ma dov’eri venerdi? Fuori con gli Arancioni?!), semmai una segnalazione per profili tecnici, sezione fotografia.
-Ecco, ragazzi mi dispiace che non avete vinto nulla, oltretutto il vostro lavoro per me è molto bello e ogni volta che lo guardo mi vengono i brividi. Il vostro corto e alcuni altri (su questo avete piena ragione) non ha ricevuto lo spazio che avrebbe meritato. Però mi insulta il fatto che si sparli di una iniziativa scorrettamente e senza sapere un bel nulla sull’iniziativa stessa.
-Parlate di energie messe in campo per presentare il corto, di desiderio di comunicazione e di altre nobili obiettivi.
Sono tredici mesi che lavoro sui Raccorti e, se qualcuno di voi ha seguito con un minimo di interesse la vicenda, sa benissimo che mi sono fatto un mazzo enorme nel costruire questa cosa, che mi sembrava buona per Pisa e per i ragazzi che fanno video. La famigerata Organizzazione di cui andate sparlando sono io che vi scrivo. Si perchè questa cosa ho voluto (e dovuto, non guadagnandoci nulla io e non potendo pagare nessuno) metterla insieme io, e non la tv, con le sue lunghe pubblicità o il Presidente della Giuria, che aveva altro da fare. Il bello è che io sono uno come qualcuno di voi, uscito da S. Matteo con parecchi sogni in tasca. Ho avuto un’idea e l’ho messa in pratica. Il bando l’ho scritto io, agli sponsor (uno ad uno) ho telefonato personalmente, il sito ho l’ho messo in piedi io (so che non è un granchè, ma bianco_elettrico in minuscolo, problema che era l’ultimo dei pensieri nel casino di quei giorni, l’ho corretto lo stesso), le trasmissioni le ho montate da solo, cosi come da solo ho fatto i comunicati stampa, ed ogni altra cosa vi possa passare per la mente quando pensate all’organizzazione mastodontica che sta dietro ad un concorso televisivo di corti. Mi sono interessato di ogni singola cosa, ho cercato, visto che non avevo nè esperienza nè tantomeno collaboratori, di metterci energia e amore. Mi si potrebbe dire che ho fatto il passo più lungo della gamba, in fondo chi me lo ha fatto fare, no? Comunque ci ho provato.
-Ebbene si, ho organizzato anche la serata finale: eccetto decidere le coordinate spaziotemporali a voi tanto odiose….. visto che il Lux era occupato e la tv era disponibile solo di venerdi, mi sembra di essermela cavata decentemente! Ah, mi è toccato fare anche il presentatore per la prima volta…voi dite che non è stata una bella prova? io, che non ho mai fatto il conduttore tanto meno davanti a 150 persone e alle telecamere, umilmente potrei rispondere… “vienci te!”
-Ma passiamo ai vincitori.
L’Organizzazione non è a parte delle decisioni delle due Giurie. Che poi queste decisioni siano discutibili e non rispecchino il sentimento comune, è un altro discorso! Ripeto che i Giurati hanno votato tutti e le schede sono nero su bianco con tanto di firma.
-Non do personali giudizi sui corti, perchè per me hanno tutti un grande valore: questo è stato compito ingrato della giuria e quindi non dovete certo uccidere di insulti l’iniziativa e l’organizzazione, che sono tutta un’altra cosa.
Dopo tutto mi dispiace che, al di là dei riconoscimenti in targhe e atlanti, non abbiate apprezzato l’impegno della prima volta, la cura delle trasmissioni (su cui non avete speso una parola) e l’originalità dell’idea e dell’organizzazione.
Spero che il vero intento di chi ha scritto quelle cose, più che fare del terrorismo gratuito, sia quello di scuotere per attirare l’attenzione e ricevere le dovute risposte.
Gli scambi di opinioni, i consigli e le collaborazioni sono sempre bene accette. Anzi facciamo cosi: chi di voi si sente in grado di aiutarmi ad organizzare tutto meglio per il prossimo anno mi contatti al più presto….!
Credo di aver detto tutto,
un saluto,
Cosma
P.S. L’organizzazione dei raccorti pisani non ha mai proiettato nulla in nessun pub!!!
Ciao Cosma (ci diamo del tu, è più pratico per discutere), io sono BlueValentine (bluevalentine@alchemicoblu.it, la mia e-mail non è molto rintracciabile, su questo sito) sono contenta che tu abbia trovato questo post e questo posto di discussione, perché una sterile polemica autoreferenziale sarebbe stata decisamente inutile.
Spero che questo sia più un dialogo che uno scontro, perché per quanto mi piaccia confrontarmi in modo acceso, non voglio giungere a punti di rottura o conflitti esacerbati, ma solo parlare e confrontarmi.
Leggendo il tuo commento, e poi rileggendo per l’ennesima volta il mio articolo, mi rendo conto che ho forse usato dei toni un po’ “forti”. Forti nel senso di “indiscutibili”, di “è così e basta”, “il mio parere è universale” eccetera. Non intendo certo modificare il mio parere, ma credo che sarebbe piuttosto costruttivo deviare un po’ dal tono semi-vittimistico che aveva preso la discussione (sto parlando per me, del mio articolo, non degli altri commenti scritti né della tua risposta) e visto che “ci hai trovato”, cercare di costruire una discussione di confronto a riguardo.
Dunque, effettivamente l’organizzazione di un evento non è affare semplice. E diventa ancora meno semplice quando tante persone che “ci mettono il nome”, al momento di fare si defilano e delegano ad altri. Immagino che trovarsi (come dici è capitato a te) a gestire sponsor, organizzazione televisiva, organizzazione reale e virtuale di un concorso che sembra aver avuto buona risonanza non sia stato né semplice né umano. Ora, io ho “additato” te quale responsabile di certi aspetti dis-organizzativi, ma mi rendo ben conto che se un Comune delega ad un’unica persona la gestione di trentamila cose tutte insieme, qualche problema inevitabilmente sorge. Senza critiche non si cresce e mi spiace che tu abbia finora trovato quelle qui espresse poco costruttive, però cerchiamo di rimediare… Quest’anno la manifestazione ha avuto un certo seguito e ha destato un certo interesse. Ottimo, però ci sono innegabilmente degli aspetti da migliorare. Se l’anno prossimo, per esempio, ti dovessi trovare nuovamente tu da solo a gestire una serie così complessa di aspetti e problematiche, sicuramente i problemi di quest’anno si riproporrebbero. E allora forse la critica non è solo a te (che in quanto unico essere umano senza dono dell’ubiquità puoi arrivare fino a un certo punto) ma a un’eventuale sovrastruttura (il Comune? La Provincia? Il Mondo? Non so, veramente, ma non credo che sia dipeso tutto solo ed esclusivamente da te). Se una città come Pisa, che per me ha un enorme potenziale per quanto riguarda il futuro “culturale” si impantana così, ecco, non è un buon segno, e bisogna in qualche modo “pungolare” il cavallo pigro. Poi, ora, non siamo così melodrammatici: se gli ideatori di bianco_elettrico hanno deciso di partecipare, è anche perché avevano visto nel concorso una concreta speranza per il “cinema indipendente” (non esageriamo, magari non proprio per il cinema indipendente, ma quantomeno per gli appassionati di cinema che, con un po’ di talento, immaginazione e creatività volevano cercare uno spazio per mostrarsi e confrontarsi). Lo spirito era veramente encomiabile, lo ripeterò ancora e ancora, perché proporsi come una finestra sul nuovo è sempre un modo intelligente per invogliare la gente a fare, e non solo a subire l’arte.
E’ a questo punto che un’eventuale critica a te, Cosma, cessa di essere l’argomento principe della discussione, e si fa largo un’altra questione spinosa: evidentemente tu, con il giudizio della giuria, c’entravi poco. Non eri un giurato, quindi non potevi votare o scegliere o incentivare o detrarre. Il problema, qui (e spero davvero di essere chiara nella spiegazione, perché a volte mi contorco su me stessa e sulle mie parole) è di più ampio respiro e riguarda lo spirito che vige un po’ dovunque nel nostro “paese dei balocchi” (o terra dei cachi, come diceva qualun altro). Il problema è che si tende a premiare (e chissene frega del premio, sinceramente), a riconoscere, incentivare, incoraggiare, diffondere quello che è storia, quello che è tradizione, che è sicuro, che è tranquillo, poco sperimentale, poco innovativo. Restiamo ancorati con dei blocchi di cemento al suolo del passato, rivanghiamo nella memoria, auto-opprimiamoci con persone e personalità morte. E’ rischioso, per la propria carriera e per l’opinione e la stima che la gente ha di noi, osare, discostarsi dalle scelte ovvie, incentivare “cavalli forse non vincenti”. E’ più semplice e confortevole andare sul sicuro, e blasonare opere senza infamia e senza lode che non hanno nulla di criticabile (siamo sicuri?) ma che non hanno nemmeno nulla di nuovo.
Cosma, chi ti parla è una che ama alla follia scrittori, cineasti, drammaturgi e in generale artisti che sono tutti morti. Anche tra i contemporanei preferisco i morti. Che ne so, perché è morto Kubric? Perché è morto De André? E che dire di Calvino? O Warhol? Tutti morti, eppure miti intramontabili e maestri da cui non si può prescindere. Non si tratta di voler uccidere a tutti i costi “il proprio padre” (nel senso di uccidere i nostri maestri per sostituirsi a loro). Si tratta di imparare dai propri padri, ma poi anche di avere il coraggio di contraddirli, su alcune cose, di dimostrare che la nostra sensibilità può portare qualcosa di nuovo.
Quando si tratta di osare, cerco di non tirarmi indietro. Cerco di non avere paura di condividere le mie realtà visionarie con gli altri. E non sono l’unica. C’è tutta un sotto-mondo di gente anti-Fallaci e anti-Muccino (per citarne due, ma se volete la par condicio vi faccio una lista della gente che dovrebbe smettere di monopolizzare il mercato) che cerca modi nuovi di esprimersi, che non siano rivistazioni tranquille e confortevoli di intuizioni passate di personalità ormai riconosciute.
Tutto questo te lo dico per farti capire che quello che mi (e ci) ha amareggiato del concorso è stato lo spirito poco audace, poco tentatore, poco sperimentatore. E questo, di certo, non è colpa tua. Sinceramente, penso che se il taglio dato dalla Giuria al concorso fosse stato diverso, anche tutte le problematiche dell’organizzazione tanto criticate sarebbero passate in secondo piano. Il mio tono sarebbe stato più pacato e più costruttivo fin da subito, in una parola più indulgente, perché alla fine avrebbe prevalso la cosa più importante, ossia l’Arte. Per sistemare le “faccende tecniche” c’è sempre tempo.
Però cosa succederà l’anno prossimo, alla luce di questi risultati? Parteciperanno tutte le scuole, dalle elementari alle medie superiori, di Pisa e provincia con filmati su Case di Bulgari e di Armeni, con storie di tornitori guerrafondai e di scarnicciatori ecologisti. E quindi sarà l’ennesimo palcoscenico per i filmini delle feste o di documentari-studio-asettici-impersonali di una classe che lo deve fare come compito a casa. Niente di male, per carità , è sempre un modo per avvicinare il giovani al cinema, per far fare e non far guadare.
Però mi sembrava che di queste cose ce ne fossero già abbastanza.
Infine, un ultimo argomento che ti riguarda “trasversalmente”: è un problema mio, non tuo, bada bene. Scrivi, giustamente, che ad ogni regista è stata data la possibilità di parlare direttamente del proprio corto tramite l’intervista telefonica. E’ vero, non sempre viene data questa opportunità , non lo nego è stato interessante sentire un’introduzione dell’opera fatta da chi l’aveva realizzata, e non da un critico che magari non c’aveva capito nulla. Però anche qui, in sede di premiazione, forse per cause di forza maggiore, sei stato costretto ad effettuare una serie infinita di ringraziamenti ad Enti, Assessori, Personalità Multiple e così via, che sinceramente mi fanno venire l’orticaria. Questo è un mio parere assolutamente personale: io penso che se la gente decide di sovvenzionare, finanziare, sponsorizzare, appoggiare eccetera eccetera queste iniziative artistiche, lo dovrebbe fare senza secondi fini, senza la volontà di rendersene mecenate e, quindi, patrono e padrino (nel senso “mafioso” del termine). L’arte, la creatività , il confronto, ancora una volta, sono l’aspetto più importante e che più può attirare la gente. A che pro spendere mezzore in salamelecchi e magnificazioni di personalità che si sono interessate, hanno contribuito, hanno partecipato. Se io mai avrò il potere o il denaro per fare una cosa del genere, non vorrò essere elogiata per il mio animo magno, ma vorrò dibattito, parole sulle opere, contributi critici da parte della Giuria.
Su questo non puoi dissentire: il giudizio della Giuria è insindacabile, ma non ne hanno dato la benché minima giustificazione. Chi partecipa a un concorso, secondo me, vuole capire, vuole, umilmente, anche imparare. Solo che se viene premiato uno corto riguardate un tizio che vende prosciutti alla festa dell’unità con il premio per la comunicazione sociale e non vengono fornite spiegazioni nemmeno minime a riguardo, uno rimane un po’ disorientato e confuso. Questo è mancato (ripeto, non da parte tua, non eri LA GIURIA tu!) e questo dovrebbe esserci nelle prossime edizioni: una linea guida alle scelte effettuate. Poi, se vogliono continuare a premiare documentari asettici facciano pure.
Ho scritto tanto, non so se ho rispettato il mio proposito iniziale di non acuire i toni e di non cercare lo scontro con spranghe e bastoni. Però davvero, visto che è capitato qui uno dei diretti interessati (a proposito, Cosma, come mi hai trovato, per curiosità ?) mi sembra un’occasione preziosa per esporre le perplessità e per avere una prospettiva dell’altro lato della barricata.
Per quanto riguarda l’organizzazione dell’anno prossimo, non so darti certezze: nonostante mi infervori molto per le questioni toscane e adori la vostra terra, sono solo una grigia (o blu) milanese che ogni tanto fugge lì per rinvigorirsi e cercare nuovi motivi per vivere. Quindi vedremo, non si sa mai…
Spero sinceramente di sentirti di nuovo, in queste pagine o altrove.
A presto.
P.S. La questione del Pub non credo che riguardasse l’organizzazione ufficiale… Forse era un’iniziativa di qualche privato… Ma Riccardo ne sa sicuramente di più…
Rettifica sulla proiezione al Pub: sul sito del locale, nei giorni scorsi, era comparso un riferimento (erroneo) ai Raccorti Pisani, poi prontamente corretto, che mi aveva tratto in inganno. La proiezione non ha a che fare con l’organizzazione ma si tratta un’iniziativa di un autonomo.
Dopo la doverosa rettifica intervengo anche per scritto, dopo averlo già fatto a voce con il diretto interessato; l’intento del post non era certo quello di offendere nessuno nè quello di deridere il lavoro degli altri, semmai quello di intavolare una discussione e cercare un confronto. Forse è vero che si è non si è parlato affatto di quello che di buono c’è stato ma è anche vero che se avessimo incensato il tutto ed avessimo rinunciato a toni incendiari, forse non staremmo neppure qui a discuterne.
Per quanto mi riguarda ribadisco quello che ho detto : si è scelto di premiare un tema e quindi, come dici tu Vale, si è dato un taglio al concorso; personalmente avrei immaginato, per una manifestazione alla prima edizione, una linea diversa, più attenta alla sperimentazione o che magari cercasse di incarnare al meglio lo spirito della Città . Questo non vuol dire che sia stata perseguita la strada sbagliata, anzi con tutta probabilità è proprio la migliore, di certo, per come la vedo io, non la più coraggiosa . C’è il rischio, anche qui sottoscrivo quello che dici tu Vale, è che nelle prossime edizioni si vada verso un’omologazione delle opere.
Infine una nota in riferimento al nostro cortometraggio: non ci ha gratificato l’essere andati in onda, come non ci avrebbe gratificato qualsiasi altro premio in nessun festival del mondo, ci ha gratificato l’averlo realizzato ed in questo i Raccorti Pisani sono stati il vero detonatore di idee che già da tempo stavano maturando; con tutta probabilità , se non ci fosse stata questa iniziativa, non avremmo mai trovato il tempo, gli stimoli, la voglia per dare il via ad un progetto di più ampio respiro di cui, lo anticipo qui, il corto non è che un tassello. Alla luce di questo dobbiamo ringraziare i Raccorti e continuare a criticarli, anche pesantemente, affinchè l’anno prossimo qualcun altro possa trovare la miccia per far esplodere le sue idee! E poi dai, in fondo in fondo, un concorso a Pisa senza polemica che concorso è?
Machiavellico deriva da Machiavelli e si scrive con c sola
alice smettila di fare l’acida ora che stiamo cercando di chiarirci!
vorrei intervenire anch’io nella discussione in risposta a cosma, anche se molte cose sono già state dette, e quindi cercherò di non ripeterle. preciso che quello che scrivo sono mie opinioni personali, non siamo qui per creare una lobby di accuse verso il concorso, come forse è venuto erroneamente fuori da tutti i messaggi precedenti. innanzitutto mi dispiace che tu, cosma, ti sia sentito offeso personalmente dalle cose che abbiamo scritto, ma capisco che trovarsi di fronte a una pagina dove la tua iniziativa veniva attaccata così duramente non deve essere stato molto piacevole. di questo mi dispiace, come sicuramente dispiace agli autori degli altri interventi. come avrai notato, nel mio commento io non ho fatto parola sull’organizzazione, ho invece mosso accese critiche nei confronti della giuria, della quale tu non rispondi direttamente, ma in parte sì, perché in quanto organizzatore del concorso sei responsabile anche dei facenti parte della giuria e ti poni come garante delle motivazioni dei loro responsi.
dato comunque che siamo entrati nell’ambito dell’organizzazione, dico due parole anche su questo. trovo ingiusto dire che le nostre critiche non sono costruttive e sono fatte da persone che non sanno cosa dicono. io non ‘sparlo scorrettamente’, esprimo semplicemente la mia opinione. probabilmente non saprò davvero niente di tutta l’organizzazione che c’è dietro, ma il punto centrale è che io NON SONO TENUTO a saperlo. se guardo un film, so che dietro a quei 90 minuti c’è un’organizzazione di centinaia di persone che ha lavorato per mesi e si è fatta un culo così, ma nonostante questo, se vado a vedere il film di natale di boldi e de sica, mi farà sempre schifo, anche se ci avessero lavorato un milione di persone. questo è l’essenza di una cosa diretta al pubblico, e riguarda qualsiasi forma di intrattenimento, informazione o chissà che altro. lo stesso per raccorti pisani: io (in quanto spettatore, non in quanto partecipante al concorso) non vedo tutto il lavoro che c’è dietro al concorso, vedo solo poche cose, il cosiddetto output: le trasmissioni in tv, il sito web, e la serata finale, nient’altro. se, ad esempio (questo te l’ho scritto pure in mail), so che le trasmissioni sono 3 da 10 corti l’una più 3 repliche (questo l’avevi detto tu direttamente anche a massimiliano al telefono), e poi invece nella prima puntata, a sopresa, trovo proiettati 5 corti soltanto, inframmezzati da mezz’ora di pubblicità , e alla fine nessuna sigla finale che mi faccia capire qualcosa, un’altra mezz’ora di pubblicità e poi le news… capisci bene che il mio giudizio non può essere positivo. questo, insieme ad alcune altre cose (la poca pubblicità , il sito web abbandonato a se stesso, la qualità generale dei corti in gara) ha fatto sì che arrivassi alla serata conclusiva non con le migliori aspettative… e la serata e i verdetti della giuria hanno fatto il resto.
questo per spiegare con che animo ho scritto il mio commento qui sopra, e con che animo anche valentina ha scritto la sua recensione che ti può essere risultata offensiva.
in una cosa sicuramente hai ragione, io non sapevo molto dell’organizzazione, e soprattutto non sapevo che in realtà dietro a tutto ci fosse unicamente una persona. adesso che lo so le cose cambiano, ma solo in parte. apprezzo decisamente l’idea che hai avuto, l’impegno che ci hai messo, riconosco che ti sarai sicuramente sbattuto un sacco per mettere su un’organizzazione che, seppure limitata a una provincia, deve essere sicuramente enorme. vuoi sapere i voti che ho dato nel questionario che ci avete consegnato alla serata finale? ho dato 8 all’idea, 10 alla volontà di organizzarlo tutti gli anni, 2 alla giuria e 4 (o 5 non ricordo) all’organizzazione. adesso che so che l’organizzazione in realtà eri solo TU, quest’ultimo voto potrebbe cambiare… però il problema che ho evidenziato sopra rimane, ed è a monte: se io avessi letto nel bando ‘cosma ognissanti presenta’ e non ‘l’l’aiart, in collaborazione con blablabla presenta’, con tutte le sua magnificenze, la super-giuria eccetera eccetera, probabilmente il mio giudizio sarebbe stato diverso. semplicemente perché avrei avuto aspettative diverse. così invece, forse a torto, mi sono immaginato una cosa che poi non si è realizzata, o si è realizzata in minima parte. tutto qui. e con questo chiudo la parte relativa all’organizzazione, sperando di essere stato un po’ più costruttivo della volta scorsa.
passo invece alla parte che più mi sta a cuore, quella della giuria. e su questa parte purtroppo non riesco a essere costruttivo. chiedo venia per le imprecisioni nel mio intervento precedente, no non ero fuori con gli arancioni (anche se mi sarebbe piaciuto non poco), semplicemente non ero stato a scrivermi le 12 menzioni, e sono andato a rivedere il bando per le denominazioni. questo comunque non cambia assolutamente il senso del mio discorso: i verdetti della giuria, dal primo all’ultimo, eccetto forse un paio, mi risultano assolutamente incomprensibili. per quanto mi sforzi non riesco a capire COSA sia stato votato, nei singoli corti e in generale nel concorso preso nel suo insieme. vedo solo il nulla. e non mi frega niente di non aver vinto (anche se la telecamera mi avrebbe fatto comodo, lo ammetto!), io sono consapevole di aver creato qualcosa di bello e che trasmette emozione. posso anche risultare presuntuoso, e probabilmente lo sono, ma non mi frega niente neanche di questo. i corti che sono risultati vincitori a me non danno niente, non trasmettono niente, né sul piano emotivo, né su quello artistico, né (cosa comunque meno importante per me) sul lato tecnico e realizzativo. ripeto, questa non è assolutamente una critica a te cosma, che c’entri ben poco. certo, mi interesserebbe molto sapere la tua opinione sui verdetti, e che voto avresti assegnato tu alla giuria, ma non credo che tu possa farlo qui. se capiterà un giorno di incontrarsi di persona, magari parleremo anche di quello. mi piacerebbe però che, per caso come è capitato a te, il caro benvenuti capitasse su questo sito e decidesse di dire la sua. se la sua motivazione fosse semplicemente ‘ho votato in base ai miei gusti personali fregandomene di tutto il resto’ forse comincerei a capire qualcosa di più.
solo un ultimo paio di cose, dato che mi sono dilungato fin troppo. la prima è una frecciatina velenosa, ma visto che sono stato tirato in causa la scaglio: il 12 dicembre, quindi a concorso già terminato, sono andato sul sito dei raccorti, e ‘bianco_elettrico’ era ancora scritto in maiuscolo. è una piccolezza, e non pretendevo certo che perdessi tempo a correggerlo, ma correggerlo ieri mattina (e non ‘nel casino di quei giorni’) per poi venire a farmelo notare nel tuo commento è una cosa un po’ squallida che potevi evitare.
in secondo luogo mi fa piacere che tu non c’entri niente con la famosa proiezione al pub. non aggiungo nient’altro, chi ha avuto modo di vedere le due mail che mi sono arrivate per invitarci all'”evento” (soprattutto la seconda) sa di cosa parlo.
infine voglio dire che mi ha fatto davvero molto piacere che tu abbia apprezzato il nostro lavoro, e mi fanno piacere le cose che hai scritto al riguardo. così come mi fa piacere che tutte le persone che l’hanno visto (appassionati e “addetti ai lavori”, fra cui gente che lavora in teatro e per il teatro) abbiano espresso commenti positivi. sembra che le uniche persone a cui il nostro lavoro non ha trasmesso assolutamente niente siano i rappresentanti della giuria dei raccorti…
Una critica che pretenda di essere costruttiva dovrebbe sfociare in contro-proposte concrete; per questo invito i partecipanti di questa discussione a tirare fuori idee da sottoporre all’organizzazione, magari ne riparliamo a voce oppure via e-mail.
Intervengo anch’io in risposta aperta a Cosma.
Innanzitutto volevo fare una precisazione: ammettendo che questo articolo possa aver messo il dito nella piaga su quelli che sono stati gli elementi negativi del concorso senza esaltarne i pregi, mi permetto di ribadire il fatto che questo post non contiene nient’altro che nostre opinioni, del tutto soggettive, paragonabili a quelle espresse dalla giuria ma senz’altro molto meno insindacabili e -soprattutto – totalmente aperte al confronto.
Questo insomma per dire che il nostro intento non era di certo quello di fare del terrorismo gratuito, sappiamo cosa si prova nel vedere stroncato in qualche riga il lavoro di molti mesi, ma per esperienza possiamo dire che vederlo stroncato senza sapere perché è senz’altro peggio: tuttora sappiamo solo che ha vinto una chitarra.
A mettersi in gioco, in un concorso con le ambizioni di Raccorti Pisani, non sono stati soltanto i trenta videomaker ma anche e soprattutto l’intera organizzazione.
Che poi questa intera organizzazione fosse costituita soltanto da te fa pendere dalla tua parte la bilancia della nostra solidarietà : tutti gli intervenuti alla discussione sono artisti-alchimisti-trapezisti-ricombinanti-sottopagati che sanno cosa significa doversi far carico di ogni tipo di mansione che un evento (se pur in diversi ambiti) comporta in nome di ideali e intenti artistici.
Purtroppo però quello che conta, come nel caso del nostro bianco_elettrico, è il risultato finale e certe volte avere pareri anche negativi è già un privilegio oltre che un aiuto.
E’ con questo spirito che ti chiedo di inquadrare il nostro dibattito, che saremmo lieti di continuare anche davanti ad una birra una sera di queste.
“bianco_elettrico” è un discreto lavoro, niente d +, un po’ ridondante nel finale, sicuramente avrebbe meritato 1 degli innumerevoli premi, vista la qualità delle altre opere.
Il terzo premiato è stato il miglior lavoro in assoluto (e il fatto ke sia stato premiato insieme agli altri 2 è quantomeno skizofreniko…).
Ottime cose anke il lavoro sull’affresco mortuario e quello ke ha preso il premio per la colonna sonora.
Tutt’il resto era un’accozzaglia di prove amatoriali, ed imbarazzante è il fatto ke siano state selezionate in un concorso. Ma forse, in vero, non sono state “selezionate”, ne sono arrivate 32 o 33…
Ank’io non sono convinto ke il kukku e giakomoVerde abbiano votato… Kredo ke il pasticcio lo abbia fatto tutto Benvenuti, ke, da un po’ d tempo a questa parte, è notorio sia rincoglionito. Il ragazzo dark pure c’entra poco, avrà solo imposto il terzo premiato (da qui la skizofrenia…)
Mah… Siamo in Italia… Gira e rigira, vince il Maiale.
Kosma, lasciatelo stare perfavore, non ha particolari colpe.
Dissento sul giudizio su bianco_elettrico, ma concordo sul resto, sia sul Maiale che sulla giuria che sulla qualità dei filmati partecipanti. Per quanto riguarda Cosma, mi sembra che i tre ideatori di bianco_elettrico abbiano ampiamente chiarto (anche personalmente, non solo su queste pagine…)
ZiaTinaObiettivaMente, il corto l’hai visto in teletvisione o alla premiazione? Oppure te lo sei recuperato a posteriori? Così, per curiosità ! Piuttosto, altri commenti sul filmato, a parte il finale ridondante? A volte un paio di occhi “nuovi” servono molto per vedere cose che, dopo un po’, sfuggono…
Grazie e a presto!
Ciao a tutti.
Mi ero promesso di scrivere prima della fine dell’anno, ma è stato impossibile.
Credo di aver chiarito con gli autori di bianco_elettrico i dubbi che si erano venuti a creare.
Vedo comunque che rivoli di cinismo scendono ancora copiosi, nonostante le parole spese (cara ziaTina).
una per tutte: i giurati hanno votato tutti quanti nessuno escluso; chi dice il contrario dice una cazzata, oltre che a commette un reato grave. Quindi basta.
altra cosa: i trenta corti sono stati selezionati su 60 lavori pervenuti, non di più non di meno.
Mi preme sottolineare inoltre (a dimostrazione di quanto io ci tenga) che b_e è stato inserito in una puntata speciale di corti selezionati, andata in onda l’ultimo giorno del 2004 e il primo giorno del 2005. (non so se è stato notato e se vi ha fatto piacere)
Ricordo inoltre che sto preparando il catalogo del concorso (un pò di pazienza) e che i trenta finalisti tra pochissimo saranno in rete sul sito del Centro Serra.
Comunico infine che sto lavorando per la seconda edizione (RIVEDUTA E CORRETTA, TRANQUILLI) dei RacCORTI pisani!!!
Signori miei, ho fatto una gran fatica a realizzare il principio di tutto questo..non sarà stato perfettissimo, ma come “prima prova” ho avuto tante soddisfazioni.
Spero che coloro che sono stati affascinati almeno dall’idea di questo concorso, restino ancora dalla mia parte a farmi il tifo!!!
A presto,
Cosma.
Bene, sono contenta che il dibattito iniziale non si sia arenato in un’inutile serie di insulti reciproci ma che le varie parti si siano capite e avvicinate!
Per quanto riguarda la nuova edizione di RacCORTI pisani… Mi chiedevo se ci sia spazio e possibilità per eventuali collaborazioni…
Scusate se mi intrometto cosi bruscamente spezzando il filo conduttore dei vostri commenti,ma vorrei sapere se eventualmente vi sono fra di voi persone di Pisa e dintorni,che siano disposti a discutere alcune mie idee.Riguardano un corto di cui ho un soggetto.
Ho un amore per il cinema che va oltre la semplice passione.Vorrei avere la possibilità di collaborare con persone che come me hanno questa passione.Io sono di Pontedera e posso garantirvi che non strabocca di persone con cui discutere di cinema e magari collaborare ad un eventuale progetto.Ho tante idee e forse anche un minimo di conoscenza.Fatemi sapere.
Vi ringrazio e vi saluto.
Qualcuno di voi ha notizie di una seconda edizione di Raccorti Pisani?
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