Cena giappo!Japanese Dinner!

A grande richiesta, finalmente per voi le foto della mitica nonché famigerata “Cena giappo Talamini-Paggiarin”:

Le foto sono bellissime, il gusto va un po’ migliorato, ma siamo una squadra della madonna: siamo riusciti a cucinare sushi da occidentali dentro una mansarda di 60 mq, nessuno è morto, e abbiamo anche accolto “la diversità ” di chi, prosaico e proletario, ha snobbato il nostro sushi radical-chic per dedicarsi alla CAZZOELA (brava, Giulia, brava).

Bene, enjoy the photos e piuttosto: quale sarà  la nostra prossima cena etnica? Ilaria non vede l’ora di organizzarla a casa sua!Here you can finally find the awesome photos of our famous and glorious “Talamini-Paggiarin Japanese Dinner:

The photos are great, the food can be better, but we are a dream team: we, all Gaijin, ended up cooking sushi in a 60mq attic, nobody died, and we also accepted the “different” one, a prosaic proletarian girl who avoided our high-brow sushi to eat the very Italian CAZZOELA (go, Giulia, go).

Well, enjoy the photos and let’s decide our next ethnic dinner! Ilaria wants all of us at her home!

Il resto della mia vita

Avevo iniziato un altro post, la vigilia di Natale, per cercare di spiegare e spiegarmi cosa stava succedendo. Il fatto è che invece non ce la facevo a scrivere, anche perché sono diversi anni che ho smesso di scrivere solo perché devo sfogarmi e che ho cominciato a farlo per esprimermi (o, per lo meno, ci provo).

Allora, cos’è successo? Che nel 2009 si sono chiuse tante delle cose che avevo aperto nel corso della mia vita.

Il 29 ottobre ho discusso la tesi di dottorato, ad esempio. Un’esperienza entusiasmante, ricca, divertente anche, che dopo un percorso difficile mi ha ricordato quanto mi piace raccontare, parlare delle mie idee, confrontarmi e avere di fronte persone che si sono sinceramente interessate al mio lavoro e che mi muovono anche critiche acute e pertinenti. Sono entrata terrorizzata e sono uscita con un senso di completezza, con l’impressione di aver chiuso in modo completo un percorso travagliato, ma che mi ha formata e arricchita, in tanti sensi.

il 27 settembre abbiamo rilasciato pubblicato online e gratuitamente Metal Gear Solid: Philanthropy. Dopo una gestazione di tre anni e un parto di qualche settimana, Giacomo e Hive Division (tra cui la sottoscritta) hanno regalato alla Rete il frutto di tre anni di lavoro, fatiche, divertimento, preoccupazioni, difficoltà , problemi risolti, amicizie, spirito di squadra, risate, sogni. Il film è online ormai da quattro mesi, abbiamo ricevuto migliaia di e-mail centinaia di migliaia di visualizzazioni e contatti, tanti feedback, tanti riscontri. La prima assoluta, quella a Milano, è stata una delle esperienze più emozionanti che abbiamo vissuto: pubblico caldo, partecipe, entusiasta, divertito, problemi tecnici che creano suspense, risate e applausi sinceri, emozione tangibile – e non solo nostra.
Per essere la prima assoluta di un film di Hive Division, è stato un successo. E la Rete ci ha poi dato ragione, visto che a distanza di mesi dal lancio continuiamo a ricevere mille mila mail di persone che ci ringraziano e che sono entusiaste di quello che hanno visto. E pensare che per noi ormai è “vecchio” e che vogliamo passare oltre e fare di meglio. Manciate di Karma positivo, proprio!

A dicembre è finita la mia collaborazione con Ubisoft. Due progetti e mezzo, più di due anni e mezzo, ho imparato tanto, fino all’ultimo, e non nego che all’inizio un po’ mi è mancato, andare in ufficio tre giorni alla settimana, vedere i colleghi, e tutto quanto. All’inizio pensavo sarebbe stato un problema. Poi invece, lentamente, nel giro di un mese mi sono accorta che negli ultimi cinque anni avevo ammonticchiato tantissimi sogni dentro il mio secondo cassetto e che non avevo quasi avuto più nemmeno il tempo di aprirlo e ricordare che fossero lì. E allora adesso ho rovesciato tutto il contenuto sul pavimento della mia stanza e piano piano sto portando avanti progetti, idee, sogni, intuizioni che ho avuto tempo fa, che abbiamo avuto tempo fa, e che se ne sono stati troppo a lungo rintanati in un buco.
Tanto più che ora sta arrivando la primavera, e io mi carico di energie e torna il sole e il ghiaccio si scioglie e tutto diventa più sensato, colorato, caldo e vitale.

Ci siamo ammalati quattro volte, tra influenze, raffreddori, depressioni passeggere. Mi sono accorta però che “stare in letargo” serve. Serve un sacco. Soprattutto quando tutto sembra andare male, ti devi fermare. Stop. Volente o nolente (e in questo il corpo è estremamente saggio a dettarti i suoi limiti e a decidere in vece della tua mente, a volte).
Ci siamo ammalati quattro volte e quattro volte siamo guariti. E l’ultima volta è stata quella buona. Mentre mi rigiravo nel letto in preda al raffreddore, pensando che tutto stava andando storto, ho capito che invece non c’era niente di storto. Che tutto era dritto e con una piccola spinta potrà  essere ancora più dritto di così. Ah, gli stati mentali. Sono veramente tutto.
Ad esempio, ho ricominciato a chiedermi cosa mi piace veramente. Con chi voglio passare il mio tempo. Quali sono quelle attività  piccole, stupide, insignificanti che ho sempre trascurato e che invece ho il sospetto che mi farebbero sentire meglio.
Cucinare, ad esempio. Mi diverte sempre molto, mi piace sperimentare, mi diverto a farlo in compagnia e ho trovato un’ottima alleata nella Roby, che ogni tanto viene a casa nostra e mi aiuta a impastare, trafilare, spezzettare, cuocere, assaggiare, modificare, aggiungere, togliere. E infine mangiare, ovviamente.
Oppure leggere. Mi sono divorata “From Hell” e “Maus”, dopo aver finito il ciclo delle Fondazioni di Asimov e aver iniziato quello dei Robot. Guardare serial, che sono mille volte meglio di tanti, tanti film. E allora dottor House, Fringe, Prison Break, Lost, Alias, Dexter.
O progettare il viaggio di quest’estate in Europa.
Pensare a Europa.
Aspettare con ansia l’ultima stagione di Lost, tra gente che mi dice “A me ormai non piace più” e persone che stanno per vendere la primogenitura pur di vedere l’episodio il prima possibile.
Passione. E’ questa parola che stava uscendo dal mio vocabolario, soppiantata dalla più ragionevole Responsabilità .
Ma quanto è utile la Responsabilità  a una persona che sente un impellente e costante bisogno di emozionare ed emozionarsi? Ho bisogno di condividere, ho bisogno di ridere e piangere e non perché “il lavoro va male” ma perché “non riesco a scrivere come vorrei” o perché “mi è venuta un’idea bellissima”. Non sono un’ambasciatrice ONU. Sono una buona lavoratrice, sono una persona affidabile, sono precisa, sono puntuale. Ma questa è solo la punta dell’iceberg.
Giacomo mi ripete sempre che non vuole vedermi stirare, che mi devo mettere a scrivere. Che il cibo che cucino è sempre buono. Che l’unica misura del mio fallimento o del mio successo SONO IO. Che devo smetterla di sentirmi giudicata da tutto e da tutti, perché nella migliore delle ipotesi le persone mi vogliono bene, nella peggiore sono loro indifferente.
Ed è vero, è tutto vero. E’ un mese che cerco di scrivere qualcosa, qui su AlchemicoBlu, e non ci riuscivo. Ero sempre interrotta, oppure non volevo che fosse l’ennesima lamentela a trapelare. Volevo essere positiva, parlare del futuro che mi aspetta, della grande paura che ho perché a volte mi sembra che mi manchi il terreno sotto i piedi, ma del fatto che poi mi rendo conto che non sono sospesa nel vuoto, bensì sto volando, e non sono da sola, e se mi lascio andare è bellissimo.

E le fotografie. Le fotografie sono un chiaro segnale di quanto sono felice o di quanto mi sto perdendo. Quando ne scatto a centinaia – anche brutte, anche insoddisfacenti – vuol dire che “ci sono”, che ho voglia di guardare, che ho voglia di ricordare. Quando invece non ne scatto, quando porto la macchina fotografica in giro ma la lascio ad ammuffire nella custodia, allora c’è qualcosa che non va, è che non voglio ricordare, o forse addirittura non voglio nemmeno guardare, e non sono lì.
Invece, da adesso, torno a essere qui. Aspettatevi una mia telefonata. Una proposta per una cena. Abbiate pazienza quando vi fotograferò come una giapponese impazzita in gita. Ho voglia di rivedervi. Ho voglia di stare insieme. Ho voglia di fare tante cose, e finalmente ho il tempo e lo spirito giusto per farle.

To whom it may concern

Frankly, Mr Shankly, this position I’ve held
it pays my way and it corrodes my soul
I want to leave you will not miss me
I want to go down in musical history

Frankly, Mr Shankly, I’m a sickening wreck
I’ve got the 21st century breathing down my neck
I must move fast, you understand me
I want to go down in celluloid history Mr Shankly

Fame, fame, fatal fame
it can play hideous tricks on the brain
but still I rather be famous
than righteous or holy, any day, any day, any day

But sometimes I’d feel more fulfilled
making Christmas cards with the mentally ill
I want to live and I want to love
I want to catch something that I might be ashamed of

Frankly, Mr Shankly, this position I’ve held
it pays my way and it corrodes my soul
oh, I didn’t realise that you wrote poetry
I didn’t realise you wrote such bloody awful poetry Mr Shankly

Frankly, Mr Shankly, since you ask
you are a flatulent pain the arse
I do not mean to be so rude
but still, I must speak frankly, Mr Shankly, give us money

Up

Mi dicono di scrivere cose nuove.
Non facile quando la tua vita sembra una palude.
Che poi non è vero. Mi spacco la testa su testi, traduzioni e sceneggiature. Però mi sembra sempre di non fare abbastanza.
Certo, sicuramente non faccio quanto le persone che hanno lavorato a Up, ultimo film della Pixar.
Non posso fare altra recensione se non: non dirò mai più “Vecchi di merda”. Mai-più.

Ora cercherò di dormire evitando di avere incubi su quanto sono inadeguata e incapace e quanto “Come te ne troviamo un’altra domani mattina”. Perché è evidente che non valgo più di così.

Sta per cominciare la lunga e durissima fase della mia vita in cui vivrò di rassegnazione. Rassegnazione perché sono una fallita. Rassegnazione perché dopo quasi dieci anni in un settore non rimane pressoché nulla. Rassegnazione perché sono grassa. Rassegnazione perché non avrò mai una casa tutta mia. Perché non andrò mai all’estero. Perché non sarò mai una scrittrice.

Rassegnazione.
Che durerà  giusto il tempo di ritrovare le forze per dibattermi.
Forse.

Metal Gear Solid: Philanthropy – Release

Metal Gear Solid: Philanthropy” è disponibile in streaming video e in donwload a partire da oggi.
Con il trascorrere dei giorni, saranno resi disponibili ulteriori canali di distribuzione, per permettere a tutti di scaricare il file in diverse modalità . Sono già  a disposizione i sottotitoli ufficiali in diverse lingue.

Philanthropy è stata una sfida quasi impossibile, che abbiamo accolto tre anni fa. Allora non immaginavamo nemmeno quante difficoltà  avremmo incontrato lungo il percorso e quanta testardaggine ci sarebbe voluta per portare a termine il progetto.
Non sapevamo però nemmeno quanto supporto avremmo trovato, quanti amici avremmo incontrato, quante persone appassionate e piene di altruismo avrebbero incrociato la nostra strada.

Il lancio di Philanthropy segna la fine del primo ciclo vitale di Hive Division. Il team, ormai quasi una famiglia, si prenderà  ora un po’ di tempo per decidere con calma quale sarà  il suo futuro.
Non siamo in grado di dire se e quando saranno girati i due sequel previsti per Philanthropy (scritti insieme a “The Overnight Nation” nel lontano 2006). Dipenderà  da molti fattori: la reazione del pubblico, il futuro di Hive Division, che in questo momento è alla ricerca di finanziatori e partner per costituirsi come casa di produzione e portare avanti i prossimi progetti e, sicuramente, la reazione di Konami al progetto.
La nostra sensazione e la nostra speranza è che un giorno Snake, Elizabeth e Pierre arriveranno alla fine del loro viaggio.

Siamo grati a tutti quelli che hanno seguito il progetto, anche nelle sue fasi più “misteriose”, quando non la mole di lavoro non ci permetteva di aggiornarvi come avremmo voluto.
Affidiamo con gioia questo film alla Rete, brodo primordiale nel quale il nostro progetto è nato e cresciuto, a cui dobbiamo molto e a cui speriamo di aver restituito qualcosa di significativo.

Qui di seguito diverse modalità  per scaricare il film gratuitamente: è tutto completamente legale, quindi non fatevi problemi!

Video Streaming


Metal Gear Solid: Philanthropy from Hive Division on Vimeo.

mov h264 2,3Gb
part 1: http://www.megaupload.com/?d=6ENLUMUU
part 2: http://www.megaupload.com/?d=LKW590PV
part 4: http://www.megaupload.com/?d=TNCOUZMH
part 3: http://www.megaupload.com/?d=DTHR0X4O
xvid 730Mb
http://www.megaupload.com/?d=662EHPE6

Megaupload

.mov H264 2.35 GB

Part 1

Part 2

Part 3

Part 4

.avi xvid 750 MB


Torrent

.mov H264 2.35 GB

.avi xvid 750 MB


E-Mule

.mov H264 2.35 GB

.avi xvid 750 MB

MGS: Philanthropy Release

Locandina MGPSDopo tre anni di lavorazione, dopo fatiche, divertimento, difficoltà , collaborazione e tante, tante risate, esce finalmente Metal Gear Solid: Philanthropy, un film indipendente realizzato A BUDGET ZERO da Hive Division, un gruppo di appassionati e amici.

Partendo da zero, abbiamo imparato a fare cinema – o almeno, ci stiamo provando!

Il lancio del film avverrà , in pieno spirito Web 2.0, su Internet, grauitamente, il 27 settembre 2009.

Il giorno del lancio tutte le informazioni necessarie per scaricarlo si potranno trovare sul sito ufficiale del progetto.

Intanto, però, Hive Division organizza due proiezioni per il lancio del film. Di seguito i dati!

MILANO
Venerdì 25 settembre 2009, ore 18.00
Presso Cinema Apollo

TREVISO (SILEA)
Sabato 26 settembre 2009, ore 15.00
Presso CineCity

L’evento sarà  completamente GRATUITO ma per assicurarsi un posto in sala è consigliabile prenotarlo mandando una e-mail all’indirizzo

info@mgs-philanthropy.net

mettendo come oggetto “MILANO” oppure “TREVISO” e specificando il vostro nome e cognome, nonché quello di eventuali persone al seguito.

Le prenotazioni scadranno UN QUARTO D’ORA prima dell’inizio della proiezione.
Siete tutti i benvenuti!